La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
98 DISCORSO PRIMOdeva ciascitìio nella propria bottega, e doveva' tenere davanti a sè un banco coperto di tappeto per far meno strepito, con varii sacchi all'intorno per estrarne danaro, e con un libro di conti per descrivervi alla giornata le successive operazioni (1). Non era lecito aprir bottega altrove che in giro a una piazza detta fino al dì d'oggi Piazza de'Banchi; e non lungi era la zecca (2) per ivi commettere e ritirare con più facilità le specie mancanti, essendo consueto di stampare altresì le forestiere, e d'imporre a'zecchieri che godevano della varietà, un alto segreto. A cagione di queste stampe diverse, e per mancanza di macchine oggi usitate, tutte 1 antiche zecche impiegavano tante persone, che fa pur maraviglia. A Genova formarono arte e collegio. 11 capo si chiamava preposto, gli altri secondo lor grado maestri ed operai; e d'una sola famiglia si contarono un anno 49 maestri. Per essere ammesso, o come dicevano essi, passato, bisognava non solo aver fatto l'arte e certi saggi produrre di abilità, ma provare ancor discendenza dall'antico e buono stato d«Ha moneta, sembrando più sicuri i segreti della fabbricazione, quando al proprio interesse fosse congiunto quel della prole.
LIV. Cagioni dell'incremento dell'arti.
Non è nostra intenzione l'andar oltre citando le arti in cui si adoperavano i Genovesi, perocché ci sembra averne detto abbastanza. Sarebbe assai
(1) Archiv. Sant Georgii, I407-I4I2.
(2) Informaz. per la cauta dei Molfini, MS.
d
| |
Piazza Banchi Genova Genovesi Archiv Georgii Informaz Molfini
|