I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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Ma come farlo se, pochi minuti prima, accecato dalla passione, avea promesso alla marchesa di seguirla in Isvizzera?.., Qual nuovo pretesto avrebbe potuto addurre, allorché, venuta la dimane, sarebbe accorsa ella stessa.... Ortensia, a sollecitarlo per la partenza?.. Non avea ella ragione di rimproverargli il suo poco amore?... Ed egli sarebbe rimasto inflessibile alle sue preghiere?.... avrebbe potuto resistere alle sue lagrime?... Partir quella notte stessa, senza indugio....
subito..,. Ma come? Avrebbe egli trovato una vettura, un cavallo?...
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Non era miglior partito aspettar l'alba del giorno dopo.... E poi?...
Un9 aspra lotta combattevasi nel suo cuore — ed era lotta di tutti i giorni, di tutte le ore, di tutti i minuti. L'anima sua ondeggiava fra opposti pensieri, senza avere il coraggio o la forza d' appigliarsi a un partito ultimo e decisivo. Quando, a un tratto, diede un balzo sovra sè stesso, e fattosi a uno de' canti della finestra, spinse l'occhio lungo il filare degli alberi che fiancheggiavano il viale. Gli era sembrato d'udire un romor sordo e lontano, simile allo stridere del cancello su' suoi cardini arrugginiti.
Seguirono alcuni secondi di silenzio, interrotti soltanto dal gorgoglìo d'una vasca e dallo stormir delle fronde lievemente cullate dalla brezza notturna — poi lo strepito si rinnovò.
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Il conte, senza muoversi dal suo posto, accostò le palpebre,
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come se volesse concentrare in un punto solo tutta la forza visiva delle sue pupille. ' - * ' '
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Un'ombra erasi staccata lentamente dal terreno, e già soverchiava di tutto il torso le Iancie dorate che soprastavano al cancello, allorché moro, il grosso cane di guardia, svegliatosi al rumor delle spran-
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ghe, che cigolavano sotto il peso dello sconosciuto che accennava di scavalcarle, sbucò ringhiando dalla sua cuccia. Un uomo gli tenne dietro di pochi passi. Roberto riconobbe il fattore..
•Avanti, morol gridò quest'ultimo, facendo seguire al comandoquello scoppiettio di labbra con cui si.aizza un mastino.
Il cane mise un sordo latrato; chinò il muso sulle zampe anteriori, come per misurar coli'occhio la distanza che scparavalo dal cancello, indi spiccò un salto e scomparve. . - ,
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* II contadino pigliò a sinistra, rasentò il padiglione, e tenne dietro al inastino, strascinandosi carpone dietro a' cespugli.
y . 11 Fabiani, spettatore di questa scena,' obbedendo a iln impulso machinahre instintivo, lasciò la finestra, e staccato dalla parete un fucile da caccia a due canne, slanciossi dalla sua camera. . ;
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (262/568)
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Isvizzera Iancie Fabiani Ortensia Roberto
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