Storia di Milano di Pietro Verri

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      capo decimosesto l3
      Colle note potrà il lettore dalla sorgente istessa conoscere da quai principi fosse regolato quel gole quale Borse sono septe, della quale la prima Larrà dentro Ducati trecento contanti, la seconda Ducati cento, la terza settantacinque, la quarta cinquanta, la quinta trenta, la sesta venticinque, la settima venti, e vogliono darle via a la ventura in questa forma, cioè ciascuna persona de qual conditione, stato, e grado voglia se sia, tanto lorestero come cittadino o contadino et tanto Clerico corno Layco et maschi e femine, possano portare quelli Ducali che a loro parirà o uno o due, corno loro vorranno al Bancho de Xphóro figliolo di Messere Stefano Taverna Banchero, quale è stato lo inventore di questa cossa, el qual Banco è per mezzo li ratti fuori del Broletto, lui ne farà nota nel suo libro fatto solo per questo, cioè a dì tale, la tal persona ha portati tanti Ducali uno o duy quelli che sarano, per volere guadagnare per ciascuno Ducato una delle sopra scritte Borse, secondo che Dio li darà bona ventura, e così farà nota de tutti quelli portaranno infina alla prima Domenica di febraro prossimo, quale è il dì deputato a dare via le Borse, in quello dì serano domandati tutti quelli haveranno messi li denari per guadagnare le Borse, et si sera fatto tanti scritti per ciascuno quanti Ducati harrano messo, li quali scritti harrano suxo al nome loro, e questi tal scritti serano messi in una corba suso una baltresca la quale sarà posta su la piazza di Sancto Ambrosio onde è usalo stare el Banco di Frale Alberto, acciocché ciascuna persona possa vedere mettere li scritti tutti in la corba e vederli voltare tutti sotto sopra per lo dicto Xphóro Tliesaurario, deputato a questo, ovvero per persona fidata elleela per li Illustri Capita-nei, poi sarà tolto una altra corba, nella quale corba saranno messi altrettanti scritti bianchi senza scrittura alcuna, salvi che in quelli sarà sette scritti, che l'uno barra scritto suxo la Borsa de li Ducati trecento, l'altro la Borsa de li Ducati cento, l'altro de la Borsa de' Ducati scttantacinque, l'altro la Borsa de li Ducati cinquanta, l'altro la Borsa de li Ducati trenta, l'altro la Borsa de li Ducati venticinque e l'altro la Borsa de li Ducati venti. El questi scritti serano voltali mollo bene sotto sopra tutti cum quelli non serano scritti. Poi el dicto Xphóro overo li Deputati per l'Illustri Capitanei stando di sopra la Baltresca vedando ogni persona domanderà un qualche bono homo metterà la corba quale haverà dentro li scritti de li huoinini che harrano messi li denari de la mano dritta, e l'altra corba ne la quale serano gli altrettanti scritti bianchi et quelli sette de le Borse metterà da la inane sinistra. E poi quello bono homo torrà suso alla ventura duy scritti, cioè l'uno fora de una corba con ima mane e uno fora de l'altra corba cum l'altra niane, tutti duy li scritti ad un tratto


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Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani
1835 pagine 503

   

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