Storia di Milano di Pietro Verri
i6nCAPO VIGESIMOSECONDO
Di Francesco I re di Francia, e suo governonel ducalo di Milano.
Il buon re di Francia Francesco I radunò un'armata formidabile, e si preparò a discendere egli stesso nell'Italia. Accrebbe sino a mille cinquecento il corpo delle sue lancie, numero per que' tempi esorbitante; allestì un imponente corredo d'artiglieria, prese ai suo stipendio diecimila Lan-schinetti, sei mila fanti della Glieldria, radunò diecimila Guasconi (i): in somma formò una terribile armata con quindicimila uomini d'armi, quaranta mila fantaccini, tre mila pionieri, ossia guastatori (2); e nelf esercito si contarono più di ottanta mila persone (3). li contestabile di Bourbon aveva il comando della vanguardia. Il Re s'era riserbato il comando del corpo di battaglia ; al duca d'Alencon aveva affidata la retroguardia; Lau-trec, Navarra, Gian Giacomo Trivulzi, la Patisse, Cliabanne, d'Auhigny, Bayard, d'Imbercourt, Montuiorencì, i più illustri che militavano sotto le insegne di Francia, tutti gareggiavano per combattere sotto del giovane e coraggioso loro Re.
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ncso istrutto il Duca di tai preparativi e di forze di gran lunga superiori alle sue, le quali senza dimora s'andavano innoìtrando, mentr'egli aveva alle spalle i Veneziani combinati a di lui danno; affidò
a Prospero Colonna dugento uomini d'armi e quaranta mila Svizzeri. Non conveniva aspettare nella pianura della Lombardia un esercito fortis-
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(1) GaUlard, Vie de Francois I, tomo I, pag. su4-(V Ivi, pag. 224. (3) Prato.
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Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1835
pagine 503 |
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Pagina (175/516)
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