Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      LIBItO QUINTOMarmorea e porta Nuova) senza niun gioco di fortuna (sine aliquo ludo). L'esercito procedeva con questo ordine. Alla testa era il gonfalone di S. Giovanni Battista e quello del quartiere o de'quartieri che andavano in oste. Intorno ad essi quattro savi, spezie di commissari, coll'aulorila di far precelti e d'impor pene. V'erano ai fianchi e di dietro quattro guarda-campi deputati ad impedire le diserzioni e le fughe. Poi ogni dieci, ogni venticinque ed ogni cinquanta soldati aveano un capo.
      L'esercito si componeva di milizie e di clienti. Le prime corrispondevano alle cavallate dei Fiorentini, ed erano ciascuna di due uomini a cavallo, cioè di un cavallo e di un ronzino; col quale ultimo nome dee intendersi non altro che un cavallo di piccola taglia. Le milizie erano armate di tutto punto. I clienti erano fanti che ne'tempi antichi non portavano che lancia o spada, scudo e cervelliera ; ma che più tardi usarono anche coprirsi il busto con un pettorale. Andava coli'esercito la salmeria necessaria. Quando era in marcia Foste generale dei cittadini, i tribunali eran chiusi. Tutti gli affari necessariamente sospesi, non rimanendo che vecchi, donne e fanciulli.
      Non trovo che il carroccio sia mai stalo in uso a Torino.
      Nel secolo xiv cominciò ad increscere generalmente ai comuni quel doversi togliere all' uffizio,


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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S. Giovanni Battista Fiorentini Foste Torino