Storia di Torino di Luigi Cibrario
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LIBRO SESTOgovernator di Milano, tanto in nome proprio che del principe Tommaso suo fratello, che occupato nella guerra di Fiandra, e stato lungo tempo in emulazione col suo fratello maggiore, erasi prima d'allora contentato di protestare per riverenti e prudenlissime lettere contra l'ingiusto esiglio, e contro la piega che pigliavano, in balia della preponderanza francese, i pubblici affari.
Intanto il popolo sentivasi profondamente umiliato degli oltraggi di cui era di continuo abbeverala la duchessa, di quelli che pativano i due principi cognati, nella crescente insolenza francese. Gli animi s'aprivano al desiderio di qualche novità soccorrevole, che rinfrancasse la vacillante monarchia, e molti credevano che nel ritorno de' principi fosse posta 1' àncora di salvamento. Il Monod partì segretamente per andar a raggiungere il principe cardinale. Ma inseguito e preso fu condotto nella fortezza di Mommeliano. La duchessa pensò di quella carcerazione farsi merito col Richelieu: ma questi non era uomo da pigliare a gabbo. Egli chiedette incontanente gli fosse dato nelle mani il suo nemico, e rifiutandolo nobilmente la duchessa, crebbe in maggior odio contro di lei, e aumentò gli strapazzi, e negò i soccorsi promessi nella lega, a ciò stimolato dall'Emerì, che Cristina, non potendolo più comportare, avea fatto rivocare dall' ambasciata.
I principi s'apparecchiavano pertanto ad entrarqualche
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (458/531)
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