Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAPO SESTO
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ri murare un nuovo palazzo allato a San Giovanni nel sito prima occupato dalla canonica. Crebbe a maggior altezza inver l'oriente 1' ala chiamata paradiso. Rifece e nobilitò il giardino. Vi fe' una fontanaun bagno ed una grotta.
Ne meno operosa fu la cura di Carlo Emmanuele i intorno agli edifici Palatini.
Già in una piccola galleria presso al giardinoessendo egli ancora principe di Piemonte
avea fallo conserva di belle e rare armaturedi rarissimi quadri
e di curiosità d'arte o di natura. Più tardi fe'bellamente apparecchiare l'altra galleria che giungeva il castello al palazzo; e vi ripose la sua collezione. Egli non solo propose i soggetti dei dipintidi cui doveva ornarsi
ma dettò il modo con cui si dovean comporree le fantasie
e le allegorieed ogni altro accessorio
e fino gli scompartimenti delle vòlte.
La sua famosa galleria conteneva i ritratti de'prin-cipi di Savoia suoi antecessoride'quali
pe'non conosciutiindicò l'abito e le fattezze. Allato a loro elfigiavansi i paesi conquistati
i santi protettori d'essi paesile grandi fabbriche costrutte
come Allacomba e la chiesa di Brou per Umberto in e per Filiberto il Bello; e per se medesimo il santuario di Vico. Trovò anche le divise appropriate all'indole di ciascun principeed in breve tutto l'onore dell'invenzione di quella galleria tanto lodata fu di Carlo Emmanuele i.
Poi. Il 56
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (437/781)
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