Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAPO QUINTO
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per altri dieci anni la sua esistenza ; penosamente dicoperciocché sebbene egli conservasse sempre la stessa lucidità di mente
e che talvolta in qualche momento di calma egli potesse rimettersi allo studiofacendosi leggere le memorie radunate
mai non si riebbe a segno di poter riprendere i suoi lavorie condurli a compimento. Fu Ornato uomo di vita illibatissima
e professava alta e sin-cerissima religione.
« Morì inopinatamentecompianto da' molti antichi e nuovi amici
addì 29 ottobre 1842; e mentre alcuni mesi di miglioramento facevano sperare a' poco veggenti ed a lui stesso una impossibile guarigione.
« Le opere sue giovanili sono: Molte poesiealcune bernesche.—Saggio di poesie tratte in volgare dal greco (stampate in Torino 1817).—Una traduzione di Plauto
in versi (non compiutama molto stimata dal conte Prospero Balbo). — Lavori preparatori!
e saggio di un primo libro della Storia della lega Lombarda.— Molti lavori staccali di cose matematichetra gli altri Tavole sovra le probabilità della vita
opera eseguita a richiesta della Civica Amministrazione di Torino.
« Le opere posteriori all'anno 1821 sono : Marco Aurelio Antonino lib. xii (i sei primi sono pronti per la stampa : agli altri sei desiderava aggiungere nuove correzioni).—11 Crizia di Platone
non terminatoe promesso dall' autore all' abate Claudio
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (703/781)
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