Storia di Vasto. Città in di Luigi Marchesani
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Marchese l'inquisire c multar quei cittadini, i quali le pro-pie fabbriche sulle civiche mura aveano prostese (431). In fine la Università succumhette; talché dal 174* fino al 1806, come diami 0 notato nella Bagliva, ella ripetè; dalla marche*-sai concessione l'esercizio, della giurisdizione in discorso.
Dogana e Fondaco Quella i dazii sulle derrate riguardava ; questo le tasse sulle merci a titolo di locale da conservazione (432). Permise Ladislao alla Università nostra con privilegio del dì 3 Giugno 1391 imporre ed esiger dazii, per tre anni, sulla estrazione di moltissimi generi, animali, anguille, cereali, mortelle, cuoi, vini, aceti, biscotti; del qual provento ella do^ea servirsi per fortificazione e riparazione del nos'ro porto (433): anche Giovanna II, imitando Ladislao, consentì con privilegio del dì i3 Agosto ?4i8 che questa Università , necessitata alla riparaziou delle mura, esigesse nell'estrazioni di frumento grana tre per tommolo (434)* Tenersi il Fondaco di Vasto da Giacomo Caldora neL i4^4 (4^5); ma quello e la Dogana , per un fatto , del quale non rimane memoria , trovavansi in potere della Università nel regno di Alfonso I ; e di tal .possesso ella ottenne implicita conferma nel »442 (Pviv.VI) ed esplicita nel i£65 (Priv. Vili). Poi per infedeltà ( immaginata, o vera, no 'l so ) verso Ferdinando I di Aragona, restò spoglia delle giurisdizioni in disamina ; ma riaggraziara le riebbe col peso di annue once i5 di carlini a prò del padre di Pietro Gueyara: forse pur sotto il dominio di costui questi due dritti vacillarono, poi* che il Pietro nel 1471 restituì alla Università le ragioni del Fondaco e della Dogana col peso delle once i5 (Priv. XVIII). Correndo il «499 Università cede Dogana e Fondaco ad Innico d'Àvalos per annui ducati cento (Priv. X ed XI): la compensazione giammai fu effettuata; la Università ne pretese presso la Commessitene feudale l'ammontare, ma questa non le fece ragione col decreto del 1810 (4*4)* 0(58' en~ trambi i dritti alla regia corte si spettano.
Gabelle. Doviziose ma pesanti scaturigini di entrate : v'è d' uopo del sovrano assenso per imporle; le troviamo su roultiplici articoli , come di botteghe lorde , scannaggio, pesce , ma quasi per tutte i regii rescritti disperderonsi. Nel i3o8 , per reclamo della Università , cui re Roberto avea permessi imposizion di dazii sulla vendita e compera di alcuni generi , il Sovrano stesso ordinò che i Gabelloti fossero astretti mercè la forza all'adempimento de patti formati con la Università (436). Si accenna una imposizion di da-xii nel i343, regnando Giovanna I (437). Giusto 'egli è il supporre che ove i nostri privilegii corredaronsi di sovrana confer-
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