Supplemento perenne alla Nuova Enciclopedia di

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      iADRIATICO MARE
      sussidi! degl'Istituti di eredito appropriati al genere d'affari che ai vogliono intraprendere ; che si applichi meglio il sistema delle assicurazioni ; che esista il libro della classificazione dei bastimenti il Verità* italiano; che ai facciano so-cieli d'esportazione e d'importazione e di commissione ed altre aventi scopi specilli. Nei porti di mare nostri che fanno il commercio di esportazione giova ebe esistano delle esposizioni permanenti di campioni le quali si ripetano nei porti orientali presso alle colonie italiane sicché possano cosi avviarsi nuovi rami di traffico ; degli uffizii d'informazione nei nostri pacai per accumulare tali informazioni presso ai consolali nazionali dove poi si manderanno rrgolarnieute quesiti ai quali venga dai nostri rappresentanti la risposta per utile del commercio. Le Camere di commercio associale potranno mandare persone mollo intelligenti a studiare il campo vastissimo dove il nostro traffico potrebbe estendersi.
      Se le nostre piazze marittime e le nostre colonie commerciali in Oriente avessero solidità prontezza puntualili abiliti credilo insomma non soliamo noi aaremmo una parte grande della navigazione per l'Europa centrale ma anche del commercio di commissione per essa. Peri ad ottenere un tal risultato. bisogna adoperarsi a dare un tal credito alle nostre colonie commerciali del Levante. A quest'uopo bisogna procurare di purgarle dagli elementi o poco onesti
      0 screditali ed associare i buoni in una certa solidarieli fra di loro; fare che si diano nonne di convivenza ed nna specie di rappresentanza direttiva ; che si uniscano di tulle le maniere in modo che la colonia italiana aia rispettala ebe
      1 suoi membri siano all'uopo da lei atessa soccorsi ebe le famiglie abbiano buoni ialiluli d'educazione italiani dove possano far capo anche i*ligli delle nazionaliti minori e gli Orientali aiccbé alle nostre colonie s'accresca riputazione e potenza. 1 giovani commercianti delle nostre piazze marittime siano «andati a compiere la loro pratica per qualche tempo anche nelle colonie commerciali del Levante e viceversa ; sicché i legami del mondo marittimo e commerciale italiano in patria e fuori sieno falli piti a tre Ui e tulli aieno per ciascuno e ciascuno per tutti cooperando concordi nel bene inteso interesse comune e dell'Italia.
      Le colonie italiane in Oriente poi devono rinforza»! di altri elementi ancora oltre qnelli della navigazione e del commercio. Nei paesi prossimi agli scali del Levante ci pili essere per i nostri campo ad appropriarsi alcuni rami dell'industria agraria e di altre industrie a fare le opere della civilti come ingegneri come arliati come istnittori ed anebe nei servigi manuali. Tutto ciò che serve ad estendere la colonia italiana negli scali levantini giova non soltanto agl'intraprendenti coloni ma al paese dal quale essi derivano. La diffusione della civilti italiana nel Levante e l'influenza dei coloni italiani sulle popolazioni indigene torneranno certo di grande utile alla patria. Le colonie accresceranno coli i consumatori dei nostri prodotti l'influenza della nazione italiana la nostra navigazione ed allargheranno aempre più il campo alle nostre apeculazioni. Allorquando l'Italia cotnpariaca intera in qnei paeai e l'elemento italiano vi prevalga sopra quello di tulle le altre nazioni d'Europa sari creata una forza di resistenza anche aull'Adriatico. Le nostre espansioni ealenderanno per cosi dire l'Italia in tulle le spiagge orientali e meridionali del Mediterraneo; e l'Italia potenzialmente cosi estesa non sari più un accessorio.
      I paeai orientali che si assidono sul Mediterraneo hanno elementi locali che cadono ed elementi locali che sorgono. Ora noi dobbiamo collocarci nel posto di quelli che cadono
      associandoci agli elementi che sorgono e facendo sopra di quelli prevalere l'influenza della civilti e dell'attiviti italiana. Compenetrando l'Oriente di noi medesimi (come deve accadere se noi siamo i più operosi diligenti ed ialruili) avremo ripigliato l'erediti di Venezia di Genova e di Pisa come Italiani ed allora non saremo più nn avanguardo ritroso ed inetto schiaccialo dal grande corpo europeo ebe passa ma on corpo principale ebe ai trae dietro il resto dell'Europa.
      V. Attività intenta. Varia ipecie di prodotti. — Se la decadenza dell'Italia ha portato seco un cerio abbandono del mare e ae il risorgimento auo è condizionato dal ritorno ad esso bisogna che sull'Adriatico l'attiviti delle popolazioni si eserciti presso al mare e si rifaccia aubtnarina e marittima in maggior modo di prima. In questa regione specialmente poi l'agricoltura deve diventare un'industria commerciale avviando la produzione secondo quelle leggi del tornaconto ebe vengono indicate dalle condizioni nuove del mondo. Il mezzogiorno deve niloralmenle dedicarsi ad accrescere la quanlìti di quei prodotti cosi detti meridionali dei quali c'i nn sicuro spaccio al settentrione e per cui ls sua navigazione marittima prender! un grande avolgimento per i porti dell'Adriatico auperiore. Per parlare di prodotti ebe vi si hanno gii ma ebe possono prendere grandissimo sviluppo gli olii d'oliva i coloni le lane le uve ed i Sebi secchi forse anco le piante tintorie aono i prodotti commerciabili più proprii di qnei pacai. Per gli olii e pei cotoni ed aneba pei frolli meridionali si offre un commercio estesissimo e sicuro giacché la domanda di queali prodotti è crescente mentre il territorio che li produce i limitato. Per le altre materie lo apaecio è aasienrato pure dagl'incrementi dell'industria nell'Italia settentrionale. Tutti unno ebe nella regione subappe.inina meridionale non manca mai il terreno ma piuttosto li eoltivazione accurata di esso. Tale coltivazione ora che sono abolite le mammone ed il suolo t libero ed approprialo ai privali ora che le comunicazioni ci aono o vi si fanno ora che la liberti e l'uniti nazionale devono influire anche lui lavoro e sulla produzione dando un maggiore sviluppo al traffico interno ed esterno poi non soltanto svolgersi maggiormente ma anebe costituirsi con buoni ordini secondo che adoperano le nazioni più civili d'Europa.
      La masain>a generale ebe dovrebbe condurre il progresso agricolo nella regione subsppennina meridionale sarebbe di accoppiare secondo ì luoghi i diverbi generi di agricoltore in ordine alle condizioni locali esistenti. Ci sono ancora in quella regione dei vanti traiti od incolli o quasi nei quali altro non sarebbe possibile che la paatorizia. Ma in qnesto dall'avere nna pastorizia irrelrita come adesso all'averne una progredita eome dovrebbe essere c'è nno spazio grande di percorrere. Adunque si traila del perfezionamento della pastorizia segnatamente della produzione della lana. Ali* pastorizia vanno destinati gli apazii più incolli e più proprii ad essa ; ma bisogna introdurre per la stessa condizioni migliori. Ad onta delle scarse acque del mezzogiorno e della poverti de' aooi fiumi di breve corso che tono piuttosto torrenti c'è qualcosa da fare per l'irrigtzione in quei paesi. Impadronendosi delle icque colle fosse orizzontali sulle colline e sui poggi coltivali ad oliveti e vigneti coi ritegni sai forti pendii e coi serbatoi al pié di monte si potranno anche conservare delle acque per temperare in molti luoghi le arsure estive. Le acque poi bisogna domarle anebe per servirsene più basso alle bonificazioni ed alle colmale dei terreni piluJosi ondo rendere salubri e coltivabili le coste. Dati alla pastorizia gli spazii ad essa appropriali ne restano pur molli per l'agricoltura propriamente della che pui abbrac-
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Supplemento perenne alla Nuova Enciclopedia Popolare
Rivista annuale (1870-1871)
di
Utet
1872 pagine 743

   

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