La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
ignoranti come tanti briganti di mestiere, violatori di donne, profanatori di chiese, nemici di Dio e del papa. E mercè l'opera di monsignor Faidutti, di questa immonda canaglia indegna di vestire l'abito sacerdotale e dei suoi accoliti: gli slavi austriacanti erano riusciti a far molti progressi in Gorizia, mentre il partito italiano veniva continuamente vessato, oppresso, martoriato ; lavorio continuo di disgregazione che aveva contribuito a creare contro di noi sospetti, diffidenze e ostilità.
Però non tutti all'arrivo dei nostri, fuggirono. Molti restarono e molti tornarono dopo, fraternizzando ben presto coi soldati. Raccontarono le-ansie, le sofferenze dei lunghi mesi di guerra, la grande tragedia delle loro anime e mostrarono i sotterranei dove i soldati e i borghesi si riparavano durante i bombardamenti.
11 nemico intanto si era ritirato verso il Vippacco, un fiumiciattolo, che si getta nell'Isonzo. Aveva indietreggiato sette chilometri. Tutta la piana di Gorizia pareva deserta, ma i nostri con prudenza, gettati nuovi ponti e nuove passerelle sull'Isonzo, sempre la stessa sera della conquista, aperti sufficienti passaggi alle nostre truppe, lanciarono cavalleria e reparti di fanteria all'inseguimento nella Valle del Vippacco col proposito di progredire subito, senza sosta e di consolidare le posizioni, di raccogliere i maggiori frutti possibili dai successi di quei giorni.
Intanto sul castello di Gorizia e sulla stazione meridionale della ferrata sventolava la bandiera italiana. La vittoria grandiosa era dovuta al valore della Terza Armata, comandata dal Duca D'Aosta, il quale aveva già fatto molto parlare di sè sin dall'inizio della guerra come un soldato instancabile, noncurante del pericolo, sempre in mezzo ai combattenti, sempre pronto ad incoraggiarli con ardenti discorsi esaltanti la bellezza del sacrificio per la grandezza della Patria.
Egli ebbe grande parte nella preparazione meravigliosa della storica battaglia, preparazione che conosciuta poi nei suoi formidabili risultati sbalordì anche il nemico, il quale non aveva nulla preveduto, nulla sospettato, malgrado fosse stata vastissima, molteplice e in parte! anche rumorosa, specialmente -per il tra-i sporto delle'grosse artiglierie, per l'apertura di chilometri di gallerie.
La presa di Gorizia costò al nemico perdite spaven-
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