La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
morte mentre guidava i suoi bersaglieri all'attacco di Monte Valbella.
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Dopo questa importantissima vittoria, sopratutto pei rigori dell'inverno, subentrò una lunga sosta sino ai primi di maggio. Durante questa sosta, mentre le a-zioni militari si limitavano ad attività delie artiglierie, a scaramucce di pattuglie, a vani tentativi degli avversari contro certe nostre posizioni, venne prendendo consistenza la voce più volta lanciata da ogni parte che il nemico preparava una nuova, grande offensiva contro di noi.
I nostri che si sentivano preparati a ricevere degnamente questo nuovo sforzo austro-tedesco se ne occuparono quel tanto che era necessario ad impedire qualsiasi risultato per l'invasore e nel medesimo tempo superiori e soldati continuarono ad aver per obiettivo massimo, unico il momento opportuno, decisivo in cui sarebbero stati essi ad attaccare: momento che ognuno sentiva avvicinarsi con ansia e indicibile trepidazione.
Intanto nella notte del 10 maggio alcuni reparti di fanteria in Vallarsa conquistavano l'aspra e ben munita cima di Monte Corno, una posizione importantissima per gli austriaci, magnifico osservatorio per loro e un punto molesto di dominio rispetto alle nostre linee di Monte Trappola e di Val Foxi.
In un canalone a occidente di Monte Corno nel giugno del 1910 erano stati fatti prigionieri Cesare Battisti e il suo compagno d'arme e di fede Filzi.
Quel canalone porta da quel giorno il nome di Battisti.
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