La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
Venezia verso Cervignano; lasciò sulla sinistra Udine e Cividale, traversò Tolmino e cominciò subito a lottare con le nubi e la foschia che si addensavano lungo la vallata del Drava. e sui monti di Carinzia. Ecco Klagenfurt. I velivoli passano a tremila metri sulle case indisturbati, lanciano qualche manifesto e proseguono per Reichenfels, Kapfenberg e Neuberg. Ora le nubi sono diradate ; ma resta la foschìa che ottenebra lo spazio. Neppure sul campo di aviazione di Wiener-Neustadt. gli austriaci oppongono reazione di tiri antiaerei o di apparecchi di caccia, cosicché i nostri valorosi possono puntare con accresciuta velocità sulle case di Vienna che già si profilano all'orizzonte. Ma ecco che dal gruppo si distanzia il veli volo pilotato dal tenente Sarti ; il motore pulsa, ma. l'apparecchio perde quota. I sette aviatori seguono trepidando con lo sguardo il velivolo del loro compagno che plana lentamente per raggiungere terra in cerca di un atterraggio e poi lo perdono di vista. Essi continuano il loro volo vittorioso. Orinai Vienna è raggiunta. L'azione è compiuta felicemente. Alle 9.30 gli aviatori sono su Vienna e lanciano manifesti.
La folla seguiva gli aeroplani con occhio trepidante, poi si impossessava dei manifesti con timore, nascostamente, ne leggeva il contenuto e fremeva nell'udire la parola di sfida di Gabriele d'Annunzio. Il poeta soldato diceva ai viennesi :
In questo mattino d'agosto, mentre si compie il 4° anno della vostra convulsione disperata e luminosamente incomincia l'anno della nostra piena potenza, l'ala tricolore vi apparisce all'improvviso come indizio del destino che si volge. Il destino si volge, si volge verso noi con una certezza di ferro. E' passata per sempre l'ora di quella Germania che vi trascina, vi umilia e vi infetta. La vostra ora è passata. Come la nostra fede fu la più forte, ecco che la nostra volontà predomina. Predominerà sino alla fine. I combattenti vittoriosi del Piave, i combattenti vittoriosi della Marna lo sentono, lo sanno con una ebbrezza che moltiplica l'impeto; ma se l'impeto non bastasse, basterebbe il numero, e questo è detto per coloro che usano combattere dieci contro uno. L'Atlantico è una via che non si chiude, è una via eroica, come dimostrano i novissimi inseguitori che hanno colorato l'Ourcq di sangue tedesco. Sul vento di vittoria che
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