La Guerra Italo-Austriaca 1915-1919 di Paolo Pallavicini
mento fu interpretato come sintomo lieto e le speranze divennero quasi certezza.
Contemporaneamente si apprendeva che il famigerato Muk,commissario capo di polizia era fuggito da Trento inseguito da una dimostrazione ostile sino nell'interno della stazione e fu fortuna per questo malvagio la fuga, perchè era tramata contro lui la giusta, meritata vendetta. Partiva anche il direttore delle poste Herne, una spia volgare. Nel pomeriggio mentre l'esodo continuava, la città abbandonata a se stessa anche perchè l'amministratore, dottor Jordan, che rivestiva per designazione austriaca, l'ufficio di sindaco credette opportuno ritirarsi. Allora gli italiani di Trento, tutta la popolazione ancora in città dovette provvedere alla costituzione di un governo provvisorio.
Un nucleo di cittadini convocati dal dottor Filippo Faes, assessore del comune e presidente dell'ufficio comunale del lavoro, lanciò il seguente proclama :
Cittadini! L'incalzare degli avvenimenti impone l'obbligo di prendere d'urgenza provvedimenti a tutela degli interessi della città. I sottoscritti si sono perciò costituiti in comitato provvisorio fino alla formazione del governo provvisorio della città che seguirà domani. Essi hanno preso in consegna l'amministrazione cittadina anche colle inerenti funzioni di polizia finora esercitata dall'I. R. commissario. Cittadini! Noi assumiamo l'intera responsabilità per le funzioni nostre. Invochiamo però da voi appoggio, raccomandando la massima calma e la completa astensione da ogni atto singolo e collettivo di dimostrazione o provocazione. Il comitato ha sede nel Municipio e siede in permanenza
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Nel tempo stesso il comitato invitò tutti gli ufficiali e soldati trentini o di nazionalità italiana a mettersi a disposizione del governo provvisorio e diede ordine che venissero dalle vie di Trento tolte tutte le tabelle con la dizione tedesca e tutte le insegue collocate negli ultimi tempi.
Nella notte del 2 novembre Trento fu attraversata da diecine di migliaia di soldati austriaci, mentre la battaglia di Eovercto si chiudeva con la liberazione della città. Ormai l'esercito sfuggiva di mano ai comandanti p non era pili possibile tentare nuove resistenze. Il giorno 3 il dottor Faes, presidente del governo provvisorio veniva invitato a presentarsi al mag-
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