Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIA
      25. — Il Ministro degli Affari Esteri al R. Ambasciatore
      in Berlino.
      (Telegramma) Roma, 18 febbraio 1915
      Nel colloquio avuto avant ieri col principe di Biilow avendogli io narrato delle comunicazioni fatte dal duca Avarna al Barone Burian, relative al ritiro per parte nostra di ogni discussione sui compensi di cui all'articolo 7 del Trattato della Triplice e al dibattimento di ogni azione austro-ungarica nei Balcani ogni volta che non vi fosse un precedente accordo con noi, egli dopo aver preso nota delle cose dettegli, mi chiese, rivolgendosi a me in tono confidenziale, se, parlando tra noi all'infuori di ogni ufficialità, io proprio credessi che nel supposto che l'Austria si ostinasse a non voler nulla concedere per il Trentino, non ci fosse qualche altro terreno, o di Albania o d'altro, sul quale si potesse portare la discussione dei vantaggi da assicurarsi all'Italia in modo da e-vitare la grande sciagura di una guerra tra i nostri paesi.
      Risposi che io gli aveva sempre parlato con piena sincerità, e che ero prontissimo ad esprimergli, all'infuori di ogni carattere ufficiale, la mia intima e profonda convinzione : non volevo ora entrare in discussione sul più o sul meno delle concessioni che potessero bastare ad assicurare la nostra neutralità appagando in qualche misura le aspirazioni nazionali; che su questo più o meno ci potevano essere dubbi o dispareri; ma che all'infuori di questa base di concessioni non vi era negoziato possibile. Non trattasi di brame di conquista o di ambizioni megalomani; ma del tasto più sensibile dell'anima popolare, del sentimento nazionale.
      La Monarchia di Savoia, come gli avevo accennato altra volta, trova la sua maggiore radice nella personificazione delle idealità nazionali, e questa è radice così forte da aver potuto reggere e vincere di fronte e al lungo contrasto col Papato, e al dilagarsi del socialismo nel suo periodo più rivoluzionario.
      Quindi all'infuori di concessioni atte ad appagare, almeno in qualche misura, il sentimento nazionale, non v'è base di discussione.


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 13. Gli eredi di Machiavelli (La preparazione diplomatica)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 184

   

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