Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
STRAFE-EXPEDITION
« Lungo la rimanente fronte anche ieri tiri insistenti delle artiglierie nemiche e sporadici attacchi diversivi in Valle San Pellegrino, nell'Alto But, su Monte Rosso (Monte Nero), sul Mrzli, nella zona di Tolmino, sulle pendici settentrionali del Monte San Michele, ad est di Selz e di Monfalcone. Furono tutti respinti con gravi perdite per l'avversario, al quale prendemmo circa cento prigionieri )>.
L'offensiva nemica s'era estesa : tutta la fronte dalla Val d'Adige alla Valsugana era impegnata, ma lo sforzo maggiore s'esercitava ancora contro la nostra ala sinistra.
All'indomani il bollettino recava :
« In Valle Lagarina l'avversario rinnovò con numerose e potenti batterie il bombardamento delle nostre posizioni sulla Zugna Torta; indi lanciò altri cinque violenti attacchi, ributtati ogni volta con perdite sanguinose.
« Nella zona tra Valle Terragnolo e Alto Astico, continua ininterrotto il fuoco delle artiglierie nemiche contro le posizioni della nostra linea principale di resistenza. Furono respinti i consueti attacchi diversivi in Valle S>. Pellegrino e nella zona della Marmolada, al passo di Fe-daia (Alto Avisio) e nell'Alto Cordevole ».
L'offensiva si concentrava contro l'ala sinistra delle nostre posizioni. La groppa di Zugna Torta che scende su Rovereto era sempre uno degli obiettivi principali del nemico. Ma lo scopo essenziale degli austrìaci era di progredire sugli Altipiani da Folgaria nella direzione d'ATsiero, da Lavarone verso Asiago. L'ininterrotto fuoco delle artiglierie nemiche contro la nostra linea principale di resistenza tra il Leno di Terragnolo e l'Alto Astico era la manifestazione di un grande attacco che mirava alla zona di Monte Maronia, del Coston, della Costa d'Agra e del Soglio d'Aspio, dove per due volte avevamo dovuto rettificare le nostre posizioni.
La conformazione dell'altipiano tutto a ondulazioni profonde — notava il critico militare del Corriere della Sera — è favorevole all'impiego dell'artiglieria contro le linee di difesa : permette un grande disseminamento delle batterie e anche dei singoli cannoni in posizioni ben
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