Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAcome questo avesse anche costituito squadre speciali di uomini muniti di mazze chiodate coll'incarico di finire a colpi di randello i nostri trovati tramortiti per 1 effetto dei gas.
      « In complesso la gibrnata del 29 giugno resterà memorabile nella storia della nostra guerra come prova del cinismo, della slealtà e della efferatezza e ferocia dei nemico, di contro alla quale brillarono di maggior luce la saldezza, il valore e lo slancio delle nostre truppe dell'I 1° Corpo d'Armata (21a e 22a Divisione) e specialmente delle fanterie appartenenti alla Brigata Regina : 10° fanteria; Pisa: 29° e 30" fanteria; Ferrara: 47° e 48° fanteria.
      « Si distinse nell organizzare la prima difesa il colonnello Gandolfo, comandante del 10° fanteria, che, alla testa di un pugno di uomini ed imbracciando egli stesso un fucile, sostenne l'urto di forti riparti nemici ed iniziò, appena possibile, la controffensiva. »
      In questo episodio si rivela in modo particolare l'incessante ricerca dei due Comandi d'approfittare delle dislocazioni di truppe compiute dall'avversario per assestargli colpi di sorpresa o per apprestare imprevedute parate.
      In questa schermaglia il Comando italiano dimostrò la sua schiacciante superiorità e segnò sulle rive dell'Isonzo una delle più travolgenti vittorie della guerra.


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 21. Le battaglie dell'Isonzo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 212

   

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