Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      elio vi sia in Venelia al presente sospetto assai (I); onde stavano epiesti Signori sopra la sanità per levarle il commercio. Ma io non son mancato di far diversi nfficii per far soprasedere, coiti' ho fatto anco per l'adietro, dicendo eh' erano mal informati, che non v' era per gratia del signor Dio cosa di momento, et che quel poco sospetto passalo veniva hora dalle voci sparse falsamente ingrandito (2). In questo proposito di peste ragionando io hoggi co' il Reverendo Padre fra Bartolomeo Pogliaga, procurator dell' ordine di san Domenico, ini disse haver un bellissimo secreto di sanarla, che fu lasciato, già molli anni da un Eccellentissimo medico et filosofo, nella morte sua, ad uno de' Padri del suo Mouasterio, et che con esso secreto si sanarono infinite persone fin dal 1324 quando in questa città fu horribile conlagione. Io lo pregai a volermene far parte, et così egli cortesemente mi diede la copia del modo del medicamento, il quale, volendo io creder che sia buono, m' è parso, in questi tempi de' sospetti, esser a proposito mandar subito alla Serenità Vostra et sarà qui occluso (3); et ella lo ponerà in quella consideratione, eh' alla molta prudenza sua parerà.
      Essendo hoggi venuto a visitatione mia il signor Senator K> 5 Monte eh' è presidente del Magistrato sopra la sanità, co 'I d i57°6!l° I"3'*5 tengo molta famigliarità, entrali in ragionamento delle
      (1) Ormai la peste non polca dirsi più dubbia in Venezia ; avendo ella avuto principio il venticinque giugno 1575, recatavi da un Trentino ebe prese alloggio in casa di certo Vincenzo dei Franceschi nella contrada di san Marziale, non ebbe termine che nel corso dell' anno 1577, nel quale pure morirono da quattromila persone. Reputasi poi che tutti gii estinti siano stati cinquanta mila settecentoventuno. ( Veggansi i mici Annali urbani ).
      (2) fn verità è questo un grande saggio di squisita diplomatica doppiez-
      za. Ma il di Mazi, che ben conosceva in quali angustie si trovava Venezia, nonlasciava intanto d'inviarvi humnini Milanesi e alquanti banditi per homi-c.idìi puri affinchè avessero ivi a servire come pizzica morti «i per nettar la città. ( Dispacci I." 5 e 12 agosto 1576 ).
      (5) Manca la polizza del secreto.


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Primo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1855 pagine 382

   

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