Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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d schi, suo grande scudiere, é il soggetto maggiore che degli affari » ìrterni di questo regno habbii nei passati giorni con horrore, et » curiosità insieme, trattenuta la corte,
» L'accidente seguì nella forma, et circostanze humilmente ac-» cerniate coli'antecedente dispaccio, et quanto alli veri motivi del-» l'homicidio sodetto assai chiaro apparisce essere derivati da certe » lettere cieche scritte dal Monaldeschi contro la riputatone et ho™ » nore della regina, et artificiosamente formate per rovinare il conte » S.ìntinelli, di Roma, che seco contendeva la privanza (sic) ai Sua » Maestà; da quello per genio della regina pretesa, et da questo per » stima delle sue virtù. Hora, mentre e l'uno, e 1 altro incessante» » mente s'insidiavano, dal fratello del medesimo Santinelli, che qua » s'attrovava, et d'altri del suo partito fu scoperta la macchina, et ¦» rivoltata contro il motore di essa, essendo dalli medesimi stato am-» mazzato a colpi di sp ula nella gola, et nella testa, dopo cacciategli » diverse stoccate nella vita, che non penetrarono, vestendo egli di » gia.?eo per i sospetti sopradetti. Il giorno poi susseguente, crcden-» do la regina,,in riguardo del regno et del luogo esser obbligata di » passare iscuse alle loro Maestà, et al cardinale (l), ìspeclì espresso » con lettere alla corte. Ma Sua Eminenza tenendo la sua, et resti-» tuendo le altre, inviò immediatamente l'abbate Ondedei (2) a Fon-» taneblò, acciò destramente insinuasse alla regina, che sarebbe mol-» to proprio, et aggiustato, che la Maestà sua a risse tra' cortigiani » attribuisse il successo, invece di pubblicarlo per cornando suo es-» sequito. À simili rimostranze dell'Ondedei arditamente, et secondo » la vivacità del di lei spirito, rispose la regina, che come in consi-» deratione del luogo provava estraordinario dispiacere dell' atione, a et eh era prontissima a dimandarne perdono al re, cosi per il resto » se non fosse fatta, volentieri la farebbe di nuovo, et che non pote-d va, nè voleva sottrarsi, nè nascondersi dalla presa deliberatone » Intesi i sensi risoluti dì Sua Maestà dal Cardinale, stimò necessa-» iìo Sua Eminenza dissimular ogni cosa, et per altri mezzi persua-
(1) Il celebre ministro Mazzarini.
(2) Creatura del cardinale, poi vescovo di Fréjus (Rénée. J.es Nieces de diarir> p 415),
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