Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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fenilcre. Che però trovandosi egli in condizione di farlo colle truppe che comanda, ed essendo in marchia il principe di Lie-ctenstein con altri dodiciniille a tal fine, aveva ragione di compromettersi della loro ubbidienza e fedeltà verso la propria sovrana, mentre in caso diverso rilascia le sue commissioni al tenente maresciallo conte di l»ai bori, che comanda nel castello, di praticare conlro la città quelle deliberazioni che crederà convenienti In fatti la costituzione presente è molto crìtica, e pericolosa per ogni parte, e per questo non è fissato ancora il giorno della partenza dei Deputati
Nelle umilissime precedenti avrà rilevalo Vostra Serenità li adicembre
i passi avanzali dagli Spagnuoli, e quelli si svisavano di pra- 1745. tieare da questa città colla destinazione dei Delegati, per altro sospesi dalla lettera del Plenipotenziario Pallavicini, come rassegnai. Sopra giunto in seguito altro avviso da Pavia, che il Reale Infante aspettava colà gli tosse presentato l'omaggio, la mattina del venerdì sono partiti li suddetti Delegati, e così quelli del Senato, dei Magistrali co" loro Presidenti, el altri Tribunali, Anco questo cardinale arcivescovo (2) ha spedito il suo vicario generale a complimentarlo, et avendo pure il Capitolo di questa metropolitana fatta la sua Deputazione dì due canonici ordinarii del duomo, con monsignor arciprete, sono egualmente passati a quella parie. Ma nel mentre tutti li Corpi dei Delegati erano alla Certosa, cinque miglia distante da Pavia, per incamminarsi all'omaggio, è lor giunto l'ordi-ue dell'Infante di retrocedere, e restituirsi in questa città, colla riserva di essere avvisati in tempo opportuno della intenzione di Sua Altezza Reale, c del tempo in cui sarà per riceverli. Si vuole per altro, che il vero motivo proceda dai movimenti del principe di Licctenstein, il quale se non ha passalo il Ticino è almeno in procinto di tentarlo, come pure da
(t) Giuseppe Pozzobonelli, clic dev' essere ricordato fra i migliori arcivescovi « come chi non temo i grandi perchè non soprusa ai piccoli. » (Canili: L'Abate Patini e la Lombardia, p. 211 ).
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