Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      mpo principiando ad avvilirsi li sollevati, spari mollo numero della gente colletilia ed in seguito cominciarono a sfilare insensibilmente gli altri più capaci del maneggio delle armi, onde accorgendosi li capi di essere a poco, a poco abbandonati da tulli si diedero in fine alla fuga, sapendosi di certo il prìncipe di Macchia uscito di Napoli, et incaminato alla volta di Benevento, come degli altri 11011 vi ò per anco alcun sicuro riscontro, divise le opinioni, che possano tuttavia trovarsi nascosti dentro la citlà, o che siansi essi pure salvali colla fuga alla campagna, praticandosi tutte le maggiori possibili diligenze per haverli nelle mani, imposta già la taglia dì ducati ottomila a chi sortisse di haverli vivi, el di scimila morti. Non vi è stato da una parte, nè dall'altra grande spargimento di sangue ; duecento in circa ne saranno stati fatti sin bora pri gioni, dei quali cento cinquanta sono stati fatti strozzare dentro il castello avanti hicri; et liavendo il signor Vicere comandato, che al numero di venti fossero moschettati pubblicamente fuori della porta dello Spirito Santo, ritrattò Sua Eccellenza l'ordine, dopo che erano già usciti dalla porta medesima, non credendo proprio in queste flultualioni di esasperare il popolo, onde furono ricondotti 111 castello, dove già saranno stali fatti tutti perire. Tra li prigioni suddetti considerabile fu solo l'arresto di due soggetti, Funo don Carlo di Sangro, che geltatosi da una finestra assai alla cadde nelle mani dei regii colle coste, et reni infrante, ed il principe di Monlesarchio lia pollilo, col merito del recente servitio, intercedere dal signor Vicere la gratin, che fosse fallo morire clandestinamente, senza farne uno spettacolo ingrato a lutla la cillà et di acerbissì ilio senso a questa Nobiltà; l'altro è il barone di Sassinel, ritrovalo in una cantina sotterranea, essendo opinione generale di tutli lì ministri, ch'egli non possa godere di alcun indulto, et che dopo havcrgli estorto, colli tormenti più atroci tulio il segreto, sarà esso pure strozzato miseramente nelle carceri stesse. Nel tempo della conimolione di Napoli ha tumultuato


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Quarto)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 603

   

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