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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Terza — Italia Centrale
   Fra le sorgenti dell'Arno e del Bidente elevasi il poggio a Scali, dalla cui vetta l'Ariosto vide i due mari, c, più a ovest, la Falterona, che spinge i suoi rami in vai di Sieve e che, per la Consuma, Vallombrosa e Pratomagno, si avanza sin quasi alle porte di Arezzo.
   Nel lato opposto, dalla cima del suddetto Bastione, sopra il Trivio, staccasi una raggiera di contrafforti diretti a sud per l'Alvernia, l'Alpe di Catenaja (1415 in.) e i monti Cortonesi, separando le acque del Tevere da quelle dell'Arno e delle Chiane. Dallo stesso Bastione del Tri rio diramansi. verso nord, il monte Comcro (1207 111.) o il monte delle Balze, i quali di la, per monte Feltro e YAÌpe delia Luna (1351 ni. a monte Maggiore), si avanzano nei monti di Urbino e ncH'Apcnnino di Gubbio.
   Del Casentino, della Vernia e di Camaldoìi abbiamo già trattato, in un con Vallombrosa, nei Dintorni remoti di Firenze, ai quali rimandiamo il lettore; e anche della Falterona già si è toccato ne\V Introduzione alla 'Toscana e negli Apennini. Ma trattandosi tiì nn monte da cui godesi di uno dei panorami più grandiosi d'Italia, d'un monte clic è la culla dell'Arno, da cui non dista gran fatto quella del Tevere — i due classici fiumi d'Italia — vogliam qui aggiungere un breve cenno.
   11 monte della Falterona, nel Valliamo Casentinese. alto 1G49 metri dal livello del mare, è una delle vette più eccelse deirApennino etrusco, dal cui fianco australe nasce VArno, dall'occidentale il torrente San Codoizo o Dicomano e dal suo dorso settentrionale il Bidente del Corniolo e la fiumana del lìabli: questi, tributari dello Adriatico e i primi due del Mediterraneo.
   La prospettiva che parasi innanzi allo sguardo estatico da quell'altura comprende gran parte dell'Italia ili mezzo fra il Tirreno e l'Adriatico, che scorgesi chiaramente ad occhio nudo. E una segnenza interminabile ili monti e di valli : a greco levante scer-nousi le città della Romagna sino all'Adriatico e alla sua costa da Rimini a Pesaro, sino ai monti Cornerò, ili Carpegna, di Urbino, Titano, ecc. A sud l'Alpe della Luna, monte Annata, il Nerone, il Catria, il Chianti, la città di Arezzo; a nord e a greco-tramontana le alture dalla Futa all'Abetone, il Corno alle Scale, il Cimone, il Libro Aperto, il pizzo di Uccello, le alpi di Camporaghena, monte Orsajo, le alpi Apuane, i monti di San Pellegrino, vai di Sieve e il Mugello; a nord le varie ramificazioni dello A pennino che formano le valli del Ronco, del Montone, del Lanione, del Savio, del Santerno, e per ultimo, a ovest. Firenze.
   11 rratoma, già Montemagno, fra il Valliamo superiore e il Casentinese, forma uno dei più arditi contrafforti meridionali della Falterona, la quale, per la Consuma e il monte ili Secchieta sopra Vallombrosa, dirigesi per Pratomagno all'Alpe ili Santa Trinità, la quale scende dirimpetto al Subbiano clic separa, con la sua foce, il Valliamo Casentinese dall'Aretino. Pratomagno misura un'altezza ili 15S0 metri dal livello dei mare. Al Casentino tengono dietro il Valliamo aretino nel centro della provincia, va) ili Chiana a sud, vai Tiberina a est e il Valliamo superiore a ovest.
   Valli, —Il VahUtrno Casentinese è il più alto bacino dell'Amo circoscritto dalla Falterona e fiancheggiato a est dall' A pennino di Camaliloli, da frataglia sino al Bastione, mentre a ovest si stacca dalla Falterona il monte della Consuma a cui rap-piccansi i monti ili Vallombrosa, del Pratomagno e di Santa Trinità in Alpe donde scendono iu Arno varii corsi d'acqua, che danno nome ai molti valloni e vallicelle. Tali sono i valloni nell'Archiano e del Corsaloue, che alla sinistra dell'Arno scendono da Camaldoìi e ila Frataglia; tali, ad esempio, le vallicelle del Solaio, del Treggino e ilei Salutio clic vi entrano dal lato destro.
   Nel Valdamo Aretino sembra clic l'Arno volti faccia piegando a maestro da libeccio per donde dirigevasi, e in ini breve tragitto questo secondo bacino dell'Arno riceve a sinistra la valletta della Chiassa e. più al basso, il vallone grandioso della Chiana detto già Granducale. Schiudosi esso sotto lo stretto di San Mainante e chindesi al mulino