Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene
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osservato e medicato, essendo come il Cumano medico dell' esercito veneziano sia alla battaglia del Taro, sia all'assedio di Novara (25).
Giuliano Tani di Prato sul fine della state del 1490 vide attaccato di lue venerea Filippo Decio Pavese Lettore pubblico di leggi nella Universitą di Prato, come anche un militare della stessa cittą (26).
Il nostro Leoniceno la fa dipendente, od almeno contemporanea alla venuta in Italia de' Francesi succeduta appunto tra la fine dell' anno i^94> e '1 principio del 1493 (27).
De Vigo (28), e Cataneo (29) medici Genovesi, Fracastoro Veronese (00), e tant' altri Italiani, e forestieri, che per brevitą ometto, convengono almeno d'intorno a quest'epoca.
Merita tutta 1' attenzione il Diario Ferrarese di Prisciano, nel quale, sotto l'anno 1497 il giorno 4 febbrajo, sta registrato l'arrivo in Ferrara di certo Bini Francese infermo di morbo gallico; morbo, che al dir dell'autore dura anche due anni : il che prova la di lui comparsa fino dal principio dell' anno i49^. Il Diario stesso ci fa sapere inoltre, che siffatta malattia nell'aprile e nell' ottobre del 1497 regnava in gran copia in Ferrara, ed in tutta Italia: che in Ferrara era stato donato ai medici il cadavere di un giustiziato affetto di quel male, onde coli' anatomia ne acquistassero maggiori cognizioni : che il medesimo Duca Don Alfonso d' Este n' era gią infetto, e finalmente che si riconosceva contagioso per mezzo dell'atto carnale, e che li medici non erano per anco
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