Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      Anche 1' aspetto umano sentė morbi nuovi, e per 1" innanzi del tutto incogniti non solo all'Italia, ma quasi all'Europa : mai regnarono sull'Italia, sull'Illirico, sulle Gallie, sulle Spagne, od altrove, quanto su Roma e contorni , morbi senza dolore e senza pericolo bensė, ma di tanta bruttezza da preferirvisi la morte. Il pių grave fra questi fu chiamato col greco nome ai lichene, e col latino di mentagra, perchč d' ordinario comincia dal mento : nome dapprima inventato per dileggiamento ( essendo costume di molti il far ridicolo perfino delle altrui miserie), e poscia passato in uso comune. In alcuni copriva l'intera faccia, eccettuati i soli occhi : discendeva anche ad occupare e collo e petto e mani, deturpando la cute di schifose squame. Simile lue non esisteva presso i nostri antenati ; comparve la prima volta in Italia alla metā del regno di Tiberio Claudio Cesare, portatavi da certo Persino cavaliere romano, scriba del Questore in Asia, dove era apparsa. !\on attaccava nč il sesso femminile, nč i servi, nč la plebe o infima, o media, ma i signori : si comunicava rapidamente massime per mezzo de' baci : riusciva pių schifosa in molti la cicatrice,, che la infermitā: si curava co' caustici... Vennero dall'Egitto, madre di tali morbi , dei medici che si occupavano unicamente di sifFatta materia con loro grandissimo guadagno.
      Parimenti Archigene insegna, che la mentagra si guariva cogli stessi rimedj della Leuce, e della lebbra crostosa.


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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