Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisč
capitolo terzo. <19
moneta da tutte le parti, e a sollevare in tutti gli stati afflizioni e turbolenze gravissime. Erano tra questi il cardinale Guglielmo di Novelletto governatore di Bologna, e Gerardo di Predio abate di Monte Maggiore, il quale in nome della Chiesa reggeva la cittā di Perugia col suo territorio. Costui prestando occultamente aiuto a Cione Salimbeni, cbe aspirava ad impadronirsi dello stato di Siena, dava alla Repubblica fiorentina non solamente frequenti occasioni di spese per assistere i Sanesi suoi alleati, ma anche motivo di temere del Salimbeni, ottenendo l'intento un nuovo nemico. Il cardinale poi pių potente, e pių scaltro, sotto pretesto che per essere seguita la pace con i Visconti non avesse pių di bisogno di Giovanni Acuto ( Hawkwood ) nč delle sue genti che fino allora avea tenuto , e condotto agli stipendi della Chiesa, avvertiva i Fiorentini del pericolo che correvano, che costoro per avere danaro non si volgessero sulle terre della Repubblica, e nel tempo medesimo sollecitava segretamente e dava animo all' Acuto di farlo.
Per salvarsi da questo imminente pericolo, e provvedere al suo scampo, migliore e pių efficace compenso non seppe adoperare la Repubblica che quello di quietare l'Acuto e gli avidi suoi seguaci, colla somma di fiorini d'oro 130 mila, cbe gli fece pagare a principio, e molte altre maggiori, cbe gli furono sborsale posteriormente ; contenta almeno, come narrano gli storici che di questi danari non partecipasse 1' avarizia de'cherici. Della qual cosa pago l'Acuto, non solamente si astenne di inoltrarsi in Toscana, ma palesō alla Repubblica un segreto trattalo che ordiva il cardinale per occupare la terra di Prato e impadronirsi della cittā di Firenze ; Piero da Canneto prete e un monaco che guidavan la pratica furono per tale cagione impiccali.
Mossa la Repubblica da cagioni b! gravi, e volendo porx mano a far le provvisioni necessarie per la difesa, fece immediatamente lega con Bernabō e Galeazzo Visconti, colla Regina Giovanna, con i Sanesi, Pisani, Aretini ed altri popoli di Toscana per riparare alle violenze de'Cherici, coinč-narra la Cronaca Sanese riferita negli Annali del Muratori,
Tedi 1' Ammirato.
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