Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

Pagina (326/378)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      3±2
      STORIA DELLA TOSCANAPrima cbe questo savio principe e questo illustre legislatore lasciasse la Toscana, che avea per tanti modi e vie beneficala, vollero i popoli attestargliene la loro riconoscenza coll'inalzargli una statua; ed egli ebbe la rara modestia di ricusarla. Questo tributo meritalo si vide surgere in Pisa dopo che il dominio straniero ebbe confermalo ai Toscani, colla potenza del paragone, qual fosse il principe, che in Pietro Leopoldo avevano innanzi tempo perduto, e qual era la dinastia cbe riacquistavano.
      Anni 1791 dell'E. V. — Ferdinando, accompagnato dall'imperatore suo padre, dai fratelli, dalla sposa infanta Luisa Maria Amalia di Napoli e dai reali genitori di questa, giunse in Firenze nell'aprile del 1791; vi fece solenne ingresso, e vi fu festeggiato con ogni maniera di gioia e di pubbliche dimostrazioni di gradimento, imperciocché era in tulli i Toscani il convincimento che si avrebbe in lui, giovane ventenne, un degno successore del padre; e mal non s'apposero i popoli nelle liete speranze. Con editto della Reggenza del marzo era già stato proclamato granduca in Firenze, e prese nome nell'ordine dei granduchi di Terzo.
      Delle tante fesle cbe si dettero nella lieta circostanza, taceremo; noteremo soltanto le beneficenze largheggiale ai poveri, le doti colle quali ebbero soccorso cento ragazze, e i sussidii all'indigenza vergognosa.
      Stette l'imperatore in Firenze per oltre un mese, poi, con rammarico degli antichi sudditi, tornossene nei suoi Stati, perchè le gravi turbolenze che agitavano la Francia, fa-ceano temere giorni calamitosi per tutta l'Europa.
      Non si dilungò di troppo il giovine granduca dalle tracce paterne, e forse non sarebbesene punto dilungato se più savi ministri avesse avuti d'attorno; e poiché, fino dal 1781, aveva Pietro Leopoldo ordinata una salutare riforma nell'amministrazione delle dogane del granducato, pensò il figlio a compierla stabilmente, e volle che fosse una gabella unica e una tariffa generale per tutte le merci.
      Era stalo altresì uq voto di Pietro Leopoldo e dell'augusto suo padre, la compilazione d'un Codice civile toscano, imperciocché la filosofia s'era troppo chiaramente pro-
      k


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

Pagina (326/378)






Toscana Pisa Toscani Pietro Leopoldo Luisa Maria Amalia Napoli Firenze Toscani Reggenza Firenze Firenze Stati Francia Europa Pietro Leopoldo Pietro Leopoldo Codice