Se mi salvo la vita è un caso .
Diario di Guerra di Antonio Adamoli (1916-1918)

a cura di Federico Adamoli


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17 - Al mattino alle cinque siamo dovuti entrare in trincea. C'erano forti movimenti di truppa, e continuamente si spara. Circa alle nove gran colpi di cannoni di vari calibri. I tedeschi non li abbiam distanti che venti metri. Da noi morti 2, feriti 8.
18 - Al mattino cambiando le vedette una vicino a me è stata traversata: morto fulmineo. Di giorno fuoco lento e tempo discreto.
19 - Al mattino alle quattro e mezzo all'armi tutti in trincea sino alle sette e un quarto, poi come il solito. Alle dieci s'incomincia coi cannoni con un fuoco denso, e continua tutto il giorno. Sembra che le montagne abbiano a rovesciarsi. Alla sera alla nostra sinistra incominciano attacchi di fucile. Alle undici di notte tutti in trincea, e tutto il fronte fa fuoco con cannoni, mitraglie e fucili. Sembra la fine del mondo sino al mattino alle cinque. Tempo bello, non freddo.
20 - Giornata discreta, bombardamento tutto il giorno. Alla sera fuoco di fucile, ma non tanto.
21 - Neve tutto il giorno con acqua e tormenta. Alla notte alle otto all'armi, e fuori tutta la notte si balla per aria. Freddo e bagnati.
22 - Giornata regolare, sino a mezzogiorno piove, dopo sole. Alla sera alle otto ha cominciato ancora a nevicare, e tutta la notte. Alla sera abbiamo ricevuto il tabacco dopo cinque giorni di gran penitenza. Sempre forti cannonate.
23 - Neve tutto il giorno. Alla sera lavoro e tempo cattivissimo. Circa alle undici una valanga ha coperto tutta la baracca, e siamo rimasti dentro per due ore senza poterci liberare. Abbiamo dovuto sortire d'una finestra per poter liberarsi.