Se mi salvo la vita è un caso .
Diario di Guerra di Antonio Adamoli (1916-1918)

a cura di Federico Adamoli


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24 - Neve, tempesta, acqua e vento. Una cosa impossibile resistere, eppure si è dovuto resistere, e continua dal 23.
25 - Sempre il medesimo uragano e continua ancora, speriamo che cambia. Come devono cambiare tutte le altre cose, che non si può più.
26 - Fatto scariche su gruppi tedeschi che facevano legna e uccisi due, gli altri fuggiti. Tempo sempre il medesimo. Han cominciato a mandarmi il caffè a mezzanotte per tenerci svegli.
27 - Mi han sparato vari colpi di sdrapel, ferito nessuno. Mal di testa tutto il giorno, alla sera ero costretto ad abbandonare il posto per il forte mal di testa. Sempre cattivo tempo.
28 - Tempo cattivo, scrivo a casa a Don Carlo. Sempre diarrea da cinque giorni.
29 - Sempre cattivo tempo. Bombardamento alla nostra compagnia, dietro di noi 4 feriti. Lavoro di notte.
30 - Tempo cattivo, giornata senza interruzione. Solo alla sera abbiam avuto poco rancio, e tutti con la fame si lagnavano. Ora danno sempre il rancio di notte perché di giorno mi vedono e sparano.
31 - Al mattino tempo bello. Son passati vari aeroplani ma per noi senza danno, e poi ne son passati anche dei nostri. Dopo mezzogiorno forti tiri di artiglieria sulla nostra compagnia, e son rimasti morti e feriti. Tra di noi, che abbiamo dovuto cercarci un nascondiglio alla meglio che si è potuto, ce n'è rimasto uno ferito di granata.