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“Quando lo Stato si prepara ad assassinare, si fa chiamare patria”
Ci si è riferito in premessa alla “guerra disonorevole” per alludere a quegli episodi che hanno gettato discredito sull'esercito italiano, a causa della condotta scriteriata di quegli uomini – alti ufficiali, generali, tribunali di guerra – che con azioni scellerate e provvedimenti bestiali accrebbero il contributo di sangue versato dai milioni di soldati italiani. (1) Di queste fucilazioni 141 furono inflitte in maniera sommaria. Il dato è tratto dal volume Guerra alpina sull'Adamello, di Vittorio Martinelli, Edizioni D. & C. Piovinelli, Pinzolo, 1998. |