Luigi Losana ricorda Carlo Adamoli
Dedica del Prof. Luigi Losana, del R. Politecnico di Torino, alla memoria di Carlo Adamoli.
“LA METALLUGIA ITALIANA”, febbraio 1943, a p. 43:
LUIGI LOSANA e CARLO GORIA
Studio sul berillio
Nota VII - Indurimento superficiale per diffusione del berillio (*)
(BERILLIATURA)
Studio teorico pratico della diffusione del berillio allo stato solido in vari materiali metallici. Particolare applicazione al caso del ferro, acciaio, nichelio, rame e leghe. Esame delle profondità di penetrazione in funzione della temperatura, della composizione della lega cementante e del tempo.
Lo strato berilliato viene definito come composizione chimica e struttura. Si stabiliscono alcune leggi fondamentali in relazione al tenore in carbonio dell'acciaio studiato e si delimitano le zone in cui vengono a formarsi le strutture fondamentali che determinano le durezze variabili entro limiti molto estesi.
PREMESSA - Il berillio può, per diffusione allo stato solido, formare su vari metalli e leghe degli strati superficiali dotati di durezza grande e superiore a quella ottenuta con la cementazione carburante o con la nitrurazione. Il fenomeno è conosciuto da tempo e varie ricerche furono condotte sul ferro e leghe ferrose, sul nichelio, sul cobalto, sul rame e anche sull'alluminio.
In ogni caso si ottennero strati di spessore variabile che, mediante un adatto trattamento, raggiungevano durezze elevate e presentavano inoltre notevoli caratteristiche di resistenza alla corrosione. Le prime ricerche furono sviluppate essenzialmente da Fesczenko Czopiwski e da R. Cazaud che riscontrarono la formazione di strati duri su leghe ferrose e da Laissus che operò anche sul nichelio e su talune ghise. Altri lavori secondari ebbero per oggetto anche il rame, e le sue leghe.
In questi ultimi anni le ricerche furono riprese su vasta scala in Italia per opera della Società An. Processi Privative Industriali che mise a punto la fabbricazione del berillio e leghe nello stabilimento di Chivasso.
Dette ricerche vennero condotte per impulso ed iniziativa del Comm. Carlo Adamoli, pioniere della metallurgia del berillio in Italia, ed ebbero sviluppo nell'Istituto di Chimica Applicata e Metallurgia del R. Politecnico di Torino, durante quasi cinque anni.
Potendo disporre di larghi quantitativi di berillio e di leghe speciali, le ricerche furono eseguite in scala rimarchevole e portarono a conclusioni del massimo interesse teorico e pratico.
Naturalmente non è possibile descrivere dettagli di lavorazione e applicazioni pratiche che, logicamente, fanno parte di un comprensibile e geloso segreto di fabbrica e investono importanti problemi tecnici e nazionali.
Ma la parte generale della questione, i risultati di massima raggiunti e la loro discussione, sono altrettanti punti fondamentali che possono essere resi di pubblico dominio per dimostrare il contributo italiano a dette ricerche.
Il comm. Carlo Adamoli, tenace studioso e realizzatore della metallurgia italiana del berillio, valoroso pilota dell'altra guerra, trovava la morte il 31 Agosto 1942 in un volo che compiva quale Ufficiale richiamato in servizio militare.
Reputo mio dovere rendere note le linee generali degli studi effettuati secondo le sue direttive nel campo della berilliatura e, con animo commosso di studioso, di amico e di appartenente all'aeronautica, dedico questo studio alla Sua memoria.
L. LOSANA
(*) Lavoro eseguito col concorso del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
|