Questo è stato secondo me il grande bagaglio tecnico e culturale che Eugeni ha saputo profondere a Teramo, dove ha iniziato la sua vita teramana nel 1934, sposando poi la signora Diana della grande famiglia teramana degli Adamoli, un altro dei nomi importanti di questa città, ed io qui saluto anche tutti gli eredi e discendenti. Eugeni si è profuso con tutto il suo impegno e la sua passione per cercare di propagandare lo sport, non soltanto però a livello di atleti, iscrizioni, tesseramento - come usiamo dire oggi - ma soprattutto per formare anche tanti dirigenti.
In questo senso si è indirizzata la sua formazione, il suo ruolo, il suo contributo di formatore, soprattutto nella sua grande passione, la scuola, che è stata non tanto il liceo classico dove ha cominciato, e per un breve periodo anche ad Atri, ma soprattutto nella scuola dell'Istituto Tecnico Industriale, che è stata praticamente la sua seconda casa. Qui ha saputo insegnare e profondere questa sua grande passione per lo sport.
All'esterno è stato proteso nel contribuire alla crescita e alla valorizzazione della Polisportiva D'Alessandro e della Libertas D'Alessandro. Attraverso questa realtà credo che ci sia stata la più grande spinta alla pratica dello sport in questa città, perché è lì che sono nati i grandi campioni teramani. Mi piace ricordare che, pur nato nell'atletica e vissuto nell'atletica, egli è riuscito a dare insegnamenti e importantissimi spunti per la crescita di elementi che non hanno fatto soltanto atletica, ma che sono stati giocatori di calcio, e soprattutto grandi giocatori di pallacanestro.
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