Con il tempo, comunque, anch’io miglioravo e controllavo abbastanza i miei impeti giovanili anche perché la mia carriera ai vertici della Federazione imponeva obblighi operativi e di rapporti corretti con personaggi di tutta l’atletica italiana.
Ricordo ancora bene che il professor Eugeni è stato l’autore (unico) del primo libro sull’atletica abruzzese. Ci ha lavorato tanto e non credo che abbia avuto collaboratori in questo suo arduo compito. In un certo periodo, poi, si è anche trovato in difficoltà, nella raccolta di dati e notizie, ma la sua determinazione e perseveranza lo hanno alla fine premiato, e con lode! Io l’ho seguito nel suo duro impegno, anche se un po’ defilato proprio perché in quei momenti la mia ascesa tecnica mi spingeva verso obiettivi di grande impegno.
Voglio ancora ricordare un episodio che mi riguarda molto da vicino (e mi commuove) in cui il professor Eugeni è stato anche un protagonista da prima fila... Sarei ingrato se non lo raccontassi.
Quando mia moglie, Onofri Anna, vinse il titolo Italiano di salto in alto, qui a Teramo si stavano svolgendo gare regionali. Chi era in campo mi ha raccontato che il professor Eugeni tolse il microfono dalle mani di colui che stava commentando le gare in corso per annunciare trionfante la notizia. Mi hanno aggiunto ancora, che lo fece in maniera decisa e con grande gioia, per annunciare una grande impresa a lui cara, come era tutta l’atletica abruzzese. La sua figura resterà in me sempre un grande ricordo. Grazie.
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