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a cura di Federico Adamoli

Carlo Eugeni e la storia dello sport teramano


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     Io voglio dire l'ultima cosa, a conclusione di questo bellissimo ricordo del professore: oltre che in questa giornata, e qui mi riferisco al signor Montauti, è importante che queste figure, oltre ad essere ricordate da noi, vengano conosciute. Io penso che la memoria storica delle persone non debba mai tramontare, e penso che ai nostri giovani in generale, ma in particolare ai nostri giovani tecnici ed ai nostri giovani dirigenti, bisogna far conoscere queste figure con gli incontri di ricordo e conoscenza, perché solo tramite il ricordo e la conoscenza si può dare un esempio positivo.

     (Roberto Almonti) Grazie Mazzaufo. Il Maestro dello sport Marco Ettorre.

     (Marco Ettorre) Ho conosciuto il professor Eugeni nel lontano 1959 come atleta, e mi sembrava una figura carismatica, per cui il rapporto tra l'atleta ed il tecnico era di soggezione. Lì mi sono fatto l'idea di una persona burbera, rigida. Poi son tornato a Teramo come maestro di sport ed ho collaborato con lui, sia al Provveditorato come coordinatore di educazione fisica, dove c'era anche il professor Angelo Gaspero, sia al Comitato Provinciale del CONI, dove ho imparato moltissimo sull'aspetto organizzativo delle manifestazioni. Lui mi ha insegnato moltissimo, mi ha trasmesso un bagaglio importante.
     Avendo casa a Giulianova, quando ero atleta d'estate Eugeni ci portava a fare allenamento al mare, dove facevamo le rincorse tra i casotti, e saltavamo in mezzo alla sabbia. Quelli erano tempi in cui non si programmava ancora la preparazione invernale.