1) La motocicletta era ritenuta il mezzo fascista per eccellenza; adatta
per il popolo era, secondo i dettami delle disposizioni staraciane,
da preferirsi alla più borghese automobile. Il Duce affermò
che ogni buon fascista doveva praticare uno sport: se apparteneva al
popolo doveva scegliere il motociclismo.
2) Il fotomontaggio
raffigura un centauro in una posa spettacolare con lo sfondo della montagna teramana. L'immagine venne utilizzata per presentare la prima edizione
dello Scudo d'Abruzzo, per sottolineare il connubio esistente fra gli
aspetti motociclistici e quelli legati alla valorizzazione turistica
del territorio teramano ed abruzzese, con le sue suggestive montagne.
3) Il Solco, foglio
d'ordini del partito fascista di Teramo, diede grande spazio alla
presentazione della prima edizione dello Scudo d'Abruzzo, svoltasi
dal 18 al 21 luglio 1935, su un tracciato di ben 1617 km.
4) Immagine del
trofeo dello Scudo d'Abruzzo, realizzato negli Stabilimenti Artistici
Fiorentini, in bronzo ed argento finemente cesellati; il trofeo
raffigura un cerchio circoscritto da una fuga di frecce con al centro
la Vittoria protesa in avanti.
5) Lettera degli
Stabilimenti Artistici Fiorentini al Podestà di Teramo per la
fornitura del trofeo dello Scudo d'Abruzzo (1937).
6) Nel primo Scudo
d'Abruzzo il generale Vaccaro, segretario del CONI (secondo da
sinistra con la bandiera a scacchi in mano) dà la partenza
alla coppia Picozzi-Reposo (1935).
7) Berardo Taraschi
al controllo di Teramo della 1. tappa. Il pilota teramano, appena
ventenne, sfiora la vittoria nel Gruppo B del 1. Scudo d'Abruzzo,
preceduto dal pescarese Attilio Di Ciccio (1935).
8) La squadra del
Moto Club di Teramo al 1. Scudo d'Abruzzo: Berardo Taraschi, Mario
Ciarelli, Giuseppe D'Andrea, Ugo Pediconi (1935).
9) Il passaggio della
coppia Valorani-Milano in piena velocità lungo il Viale Bovio
affollato di pubblico (1935).
10) La coppia
Valorani-Milano in curva (1935).
11) Berardo Taraschi,
già considerato come "promessa
sicura" del motociclismo teramano, fu la vera rivelazione nel 1. Scudo d'Abruzzo (1935).
12) Una coppia di
concorrenti che gareggia su “motocarrozzetta” (1935).
13) La stessa coppia
di concorrenti, che gareggiano con una Mas, si prepara alla partenza
di una tappa (1935).
14) Una fase della
partenza nel 1. Scudo d'Abruzzo (1935).
15) Motocarrozzetta
all'uscita dell'avamparco nel 1. Scudo d'Abruzzo (1935).
16) Il concorrente
romano-tedesco Fritz Lademann nel 1. Scudo d'Abruzzo (1935).
17) Lettera del
comitato organizzatore del 1. Scudo d'Abruzzo al Podestà di
Teramo Giovanni Lucangeli per la richiesta dell'uso del palco in tubi
metallici, in occasione del passaggio per la città dei
concorrenti (1935).
18) Frontespizio
dell'opuscolo del 1. Scudo d'Abruzzo con il programma e il
regolamento (1935).
19) Itinerario della
1. tappa del 1. Scudo d'Abruzzo (km. 413,400) (1935).
20) Itinerario della
2. tappa del 1. Scudo d'Abruzzo (km. 400,800) (1935).
21) Itinerario della
3. tappa del 1. Scudo d'Abruzzo (km. 418,700) (1935).
22) Itinerario della
4. tappa del 1. Scudo d'Abruzzo (km. 384,100) (1935).
23) Pagina de Il
Solco, con il resoconto del 1. Scudo d'Abruzzo (1935).
24) Lettera di
ringraziamento del comitato organizzatore del 1. Scudo d'Abruzzo al
Podestà di Teramo Giovanni Lucangeli “per l'appoggio
concesso alla manifestazione” (1935).
25) Al motto di
“Meglio ancora la moto”, Il Solco annuncia lo svolgimento
del 2. Scudo d'Abruzzo (1936).
26) Lettera di
ringraziamento del presidente del comitato organizzatore del 2. Scudo
d'Abruzzo Francesco Paolini alla Regia Prefettura di Teramo per la
concessione di una medaglia da parte del Ministero della Guerra
(1936).
27) Frontespizio
dell'opuscolo del 2. Scudo d'Abruzzo con il programma e il
regolamento (1936).
28) Frontespizio del
volantino di presentazione del 2. Scudo d'Abruzzo (1936).
29) Lettera del
Segretario Federale Vittorio Cortiglioni al Podestà di Teramo
Giovanni Lucangeli per la richiesta di riscossione del contributo di
lire 5000 concesso per il 2. Scudo d'Abruzzo (1936).
30) Il numero de Il
Solco del 22 luglio 1936 dedica l'intera prima pagina alla
presentazione del 2. Scudo d'Abruzzo.
31) Manifesto a firma
del Podestà di Teramo Giovanni Lucangeli affisso per
annunciare lo svolgimento del 2. Scudo d'Abruzzo (1936).
32) Lettera del
comitato organizzatore del 2. Scudo d'Abruzzo al Podestà di
Teramo Giovanni Lucangeli per annunciare che il Ministero delle
Comunicazioni ha concesso un ribasso del 50% “in linea del
tutto eccezionale” per favorire l'afflusso degli appassionati
alla manifestazione (1936).
33) Il numero de Il
Solco del 26 luglio 1936 riserva la prima pagina ai commenti sugli
esiti del 2. Scudo d'Abruzzo.
34) Lettera di
ringraziamento del comitato organizzatore del 2. Scudo d'Abruzzo al
Podestà di Teramo Giovanni Lucangeli per l'appoggio fornito
alla manifestazione (1936).
35) Invito del
Podestà di Teramo Giovanni Lucangeli al ricevimento tenutosi
presso i giardini comunali di Piazza Garibaldi “in onore dei
partecipanti al II. Scudo d'Abruzzo” (1936).
36) Negli anni Trenta
fioriscono nel teramano le gare motoristiche: Tortoreto inaugura una
nuova competizione, il Trofeo Impero, “corsa di velocità
in salita” che si disputa nell'ottobre 1936. La gara si svolse
in due sole edizioni, nel 1936 e nel 1938.
37) Il Solco Sportivo
del 30 giugno 1937 presenta la 3. edizione dello Scudo d'Abruzzo.
38) Busta di
corrispondenza relativa al 3. Scudo d'Abruzzo (1937).
39) Lettera
dell'Associazione Motociclistica Teramo alla Prefettura di Teramo per
la richiesta di un premio da riservare ai partecipanti del
moto-raduno svoltosi in occasione del 3. Scudo d'Abruzzo (1937).
40) Lettera del
comitato organizzatore al Prefetto di Teramo per la richiesta di un
premio (1937).
41) A chiusura della
terza edizione dello Scudo d'Abruzzo viene organizzato un motoraduno
alla Fortezza di Civitella. Nell'immagine, un gruppo di partecipanti
(1937).
42) Il centurione
teramano Giovanni Lucidi-Pressanti in gara nella classe 250 del 3.
Scudo d'Abruzzo (1937).
43) L'arrivo di un
concorrente in Corso San Giorgio nel corso della quarta tappa del 3.
Scudo d'Abruzzo (1937).
44) Il podestà
Giovanni Lucangeli dà il via ad Ubaldo Di Gioachino del GUF
Teramo; accanto a lui si prepara Bruno Campanelli della squadra della
Milizia della Strada (1937).
45) Il centauro
teramano Ugo Pediconi su Taurus 500 nel 3. Scudo d'Abruzzo (1937).
46) Due concorrenti
in piena velocità nel 3. Scudo d'Abruzzo (1937).
47) I componenti
della squadra del GUF di Teramo nel 3. Scudo d'Abruzzo: Ubaldo Di
Gioacchino, Giuseppe D'Antonio e Alfonso Valentini (1937).
48) Accanto allo
Scudo d'Abruzzo nasce una nuova competizione organizzata sempre
dall'Associazione Motociclistica Teramo. Nel 1937 (3 ottobre) si
disputa infatti il 1. Circuito di Teramo, “gara motociclistica
di velocità”. Frontespizio del programma e regolamento
della gara.
49) Il percorso del
1. circuito motociclistico di Teramo (1937).
50) La seconda
edizione del Circuito Motociclistico di Teramo precede lo svolgimento
del 4. Scudo d'Abruzzo (1938).
51) Modulo
d'iscrizione per la 2. edizione del Circuito di Teramo, coppa
“Gaetano Pompetti” (1938).
52) Il Solco Sportivo
del 9 luglio 1938 annuncia la 4. edizione dello Scudo d'Abruzzo, che
abbandona il regolarismo e si trasforma in gara di velocità,
disputata a Civitella del Tronto.
53) Lettera del
presidente del comitato organizzatore del 4. Scudo d'ABruzzo Vittorio
Cortiglioni al commissario prefettizio del comune di Teramo per la
richiesta di concessione di un premio (1938).
54)
Il Circuito Motociclistico di Teramo si svolse in tre edizioni, tra
il 1937 ed 1939. La gara era intitolata al centauro teramano Gaetano
Pompetti,
deceduto nel corso
del circuito motociclistico del Lucrino.
Nella foto, il Prefetto, il Federale e
il Commissario Prefettizio si accingono a compiere un giro del
circuito (1938).
55) 2. Circuito
Motociclistico di Teramo: un momento della gara (1938).
56) 2. Circuito
Motociclistico di Teramo: un momento della gara (1938).
57) Berardo Taraschi,
vincitore della 2. edizione del Circuito Motociclistico di Teramo
(1938).
58) Lettera di invito
del presidente dell'Associazione Motociclistica Teramo Dario Foschi
al Prefetto di Teramo (1939).
59) Lettera del
presidente dell'Associazione Motociclistica Teramo Dario Foschi al
Prefetto di Teramo per la richiesta di un premio (1939).
60) Nel 1939 Berardo
Taraschi, con la sua Benelli, bissa il successo nella terza edizione
della Coppa Gaetano Pompetti (1939).
61) Il tracciato di
oltre 3 chilometri previsto per la 5. edizione dello Scudo d'Abruzzo
(1939); alla vigilia della gara il circuito venne accorciato “per
sopravvenute necessità tecniche, del tutto imprevedibili”.
62) Il centauro
milanese Biagio Nocchi, vincitore su Norton della classe 500 del 5.
Scudo d'Abruzzo (1939).
63) Biagio Nocchi,
pilota dalla lunga carriera agonistica, fu campione italiano assoluto
nel 1935.
64) Il centauro
romano Umberto Ranieri, vincitore su Benelli della classe 250 del 5.
Scudo d'Abruzzo (1939).
65) 6. Scudo
d'Abruzzo: un momento della gara (1939).
66) 6. Scudo
d'Abruzzo: un momento della gara (1939).
67) Lettera di
ringraziamento del Presidente dell'Associazione Motociclistica Teramo
Dario Foschi al Podestà di Teramo Umberto Adamoli per la
collaborazione prestata nell'organizzazione della manifestazione e
per la concessione di un premio (1940).
68) Lettera del
Presidente dell'Associazione Motociclistica Antonio Alessandrini
Biondi al Comune di Teramo per la richiesta di un premio in occasione
del 7. Scudo d'Abruzzo (1946).
69) L'edizione del
1946 dello Scudo d'Abruzzo si svolse a Giulianova, a causa
dell'impossibilità di procedere alla sistemazione del manto
stradale del circuito teramano (immagine tratta dalla mostra “Lungo
Strade Parallele”).
70) Bruno
Bertacchini, vincitore della classe 500 del 7. Scudo d'Abruzzo
(1946).
71) Enzo Rabitti,
secondo classificato nella classe 500 del 7. Scudo d'Abruzzo (1946).
72) Dario Ambrosini
di Cesena, vincitore su Guzzi della classe 250 del 7. Scudo d'Abruzzo
(1946).
73) Dario Ambrosini
durante lo svolgimento del Gran Premio di Monza del 1949.
74) Per l'edizione
del 1946 dello Scudo d'Abruzzo, svoltasi a Giulianova, l'Istituto
Luce realizza alcune riprese per il notiziario “Luce Sport”.
Già nel 1936 la corsa era stata ripresa dagli operatori
dell'Istituto Luce.
75) Caricatura di
Marco Priori, presidente del Moto Club di Tortoreto, pubblicata su Il
Messaggero (1946) (disegno di Mondino). Al termine del secondo
conflitto mondiale si svolse a Tortoreto la prima corsa
motociclistica italiana ed europea del dopo-guerra (agosto 1945). La
gara riprendeva la tradizione degli anni precedenti la guerra, con il
Trofeo Impero. Tortoreto vide nel 1926 la sua prima gara
motociclistica per “bicimotori”.
76) Caricatura di
Berardo Taraschi (disegno di Mondino) (1946).
77) Caricatura del
centauro Martelli, partecipante al Circuito di Tortoreto del 1946
(disegno di Mondino).
78) Caricatura del
celebre asso Omobono Tenni (disegno di Mondino) che fu annunciato tra
i partecipanti del Circuito di Tortoreto (1946).
79) Dopo una pausa di
9 anni, torna nel 1955 lo Scudo d'Abruzzo. Il Presidente del Moto
Club di Teramo Mario Petrella inoltra al Sindaco di Teramo una
richiesta per la sistemazione del fondo stradale del Circuito del
Castello.
80) Lettera del
Presidente del Moto Club di Teramo Mario Petrella al Sindaco di
Teramo per richiedere la rimozione dei “materiali da
costruzione residui che ingombrano la sede stradale del circuito”
dell'8. Scudo d'Abruzzo (1955).
81) Cartolina
stampata in occasione dell'8. Scudo d'Abruzzo raffigurante il trofeo
(1955).
82) Il centauro di
Modena Giovanni Degli Antoni, vincitore su Ducati della classe 125
cc. dell'8. Scudo d'Abruzzo (1955).
83) Ernesto
Brambilla, vincitore della classe 250 del 9. Scudo d'Abruzzo (1956).
84) Ernesto Brambilla
su Parilla 175 in una competizione motociclistica.
85) Ernesto Brambilla
su MV Augusta 125 nella Coppa UCMI di Imola (1954).
86) Orlando Ghiro,
vincitore su Ceccato della classe 75 del 9. Scudo d'Abruzzo (1956).
In questa fotografia è ripreso durante una tappa del 4. Giro
motociclistico d'Italia (Motogiro) del 1956.
87) Orlando Ghiro
realizzò sulla sua Ceccato diversi record mondiali di
velocità. Il 9 dicembre 1955 ne stabilì ben cinque
all'Autodromo di Monza (nella fotografia).
88) Lettera di
ringraziamento del presidente del Moto Club “Olga Petrella”,
cavaliere Mario Petrella, indirizzata all'ufficio provinciale ENAL di
Teramo per la collaborazione prestata per la riuscita del 9. Scudo
d'Abruzzo (1956).
89) Frontespizio
della Tessera del Moto Club “Olga Petrella” per l'anno
1956.
90) In seguito al
drammatico incidente nella Mille Miglia, nel quale morirono 11
persone, l'edizione del decennale dello Scudo d'Abruzzo venne
annullata (1957) .
91) Frontespizio del
programma ufficiale del 10. Scudo d'Abruzzo, che venne annullato a
pochi giorni dallo svolgimento a causa di un veto posto dall'Anas,
che sospese il collaudo del circuito (1957).
92) Nel 1957 il Moto
Club “Olga Petrella” inaugurò (2 giugno) una stele
votiva intitolata alla Vergine del Riparo, eretta in onore dei caduti
di tutti gli sport.
93) In occasione
dell'inaugurazione della stele votiva (2 giugno 1957) il Moto Club
“Olga Petrella” ricordò alcuni atleti deceduti:
Domenico Valorosi, Gaetano Pompetti, Ciro Bonvicini, Eugenio Massi,
Antonio Guizzetti.
94) Lettera del
Presidente del comitato del “Giugno Teramano” Carino
Gambacorta al Presidente della Provincia Vittorio Tarquini per la
richiesta di adesione al comitato d'onore costituito per il decennale
dello Scudo d'Abruzzo (1957).
95) Centauri in
partenza nello Scudo d'Abruzzo del 1959. Alla fine degli anni
cinquanta la “settimana motoristica” catturava
l'attenzione dei tantissimi appassionati teramani, che riempivano gli
spalti in occasione dello svolgimento dello Scudo d'Abruzzo e del
Circuito del Castello. Quest'ultima competizione automobilistica è
passata alla storia come la più nota tra le corse motoristiche
svoltesi a Teramo. La “settimana motoristica” si inseriva
nel programma del Giugno Teramano, in svolgimento dall'anno 1957.
96) Lo Scudo
d'Abruzzo del decennale viene preceduto dal Circuito del Castello,
che completa la “settimana motoristica” del 3. Giugno
Teramano. Le gare motoristiche ripresero dopo due anni di
sospensione, in conseguenza della sciagura della Mille Miglia del
1957. Nell'immagine una fase del duello tra Berardo Taraschi,
vincitore della gara, ed il giovane pilota napoletano Antonio
Maglione (1959).
97) Il 3. Giugno
Teramano venne impreziosito dalla visita del Presidente della
Repubblica Giovanni Gronchi; nell'immagine Gronchi è alla
destra del sindaco Carino Gambacorta (1959).
98) Il Presidente
della Repubblica Giovanni Gronchi sfila per Corso San Giorgio
accompagnato dal sindaco Gambacorta (1959).
99) Nel corso del 3.
Giugno Teramano si svolse anche un torneo di pallacanestro (1959).
100) Piloti in
partenza da Piazza Garibaldi nell'11. Scudo d'Abruzzo (1960).
101) Vittorio
Brambilla, tra i nomi più noti dell'automobilismo italiano
degli anni settanta, giunse secondo nella edizione dello Scudo
d'Abruzzo del 1959, gareggiando anche nell'ultima edizione del 1961.
102) Vittorio
Brambilla (1937-2001) venne soprannominato il "mago
della pioggia" per la vittoria nel Gran Premio d'Austria di
Formula 1 del 1975 (nell'immagine), quando sotto il diluvio distaccò
di mezzo minuto il celebre asso inglese James Hunt.
103) Una fase
dell'11. Scudo d'Abruzzo (1960).
104) Se lo Scudo
d'Abruzzo del 1960 si svolse in una bella giornata di sole il
Circuito del Castello, vinto dal teramano Renato Pirocchi su
Stanguellini, fu disputato sotto una pioggia battente.
105) I piloti
duellano sotto la pioggia nel Circuito del Castello edizione 1960.
106) Lettera di
ringraziamento del Presidente del Moto Club “Olga Petrella”
al Sindaco di Teramo per il contributo erogato per la stele votiva
inaugurata nel 1957 (1960).
107) Lettera
all'Amministrazione Comunale per la richiesta di una coppa in
occasione dell'ultima edizione dello Scudo d'Abruzzo (1961).
108) Nell'anno 1961
le strade teramane videro per l'ultima volta in gara i centauri per
la disputa del 12. Scudo d'Abruzzo. L'agghiacciante tragedia
compiutasi nell'autodromo di Monza, durante il Gran Premio di Formula
1, nel quale morirono 14 persone, decretò la fine delle corse
motoristiche su strada. Nell'immagine, i piloti dell'ultimo Scudo
d'Abruzzo attendono la partenza da Piazza Garibaldi.
109) Nel
1961 anche il Circuito del Castello salutò i teramani.
L'ultima edizione raccolse una folla enorme, facendo registrare il
record d'incassi.
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