Deborah Tolomeo
La 'Stampa Rossa' a Genova (1945-1953). Le Carte Adamoli


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     Conoscere gli orientamenti della politica amministrativa di Adamoli è essenziale, per avere un quadro completo della politica del PCI a Genova dalla Liberazione ai primi anni Cinquanta e così inquadrare gli indirizzi che, nel medesimo periodo, venivano forniti alla pubblicistica comunista - linee guida rilevabili attraverso la documentazione da lui raccolta, che analizzeremo in seguito.
     Anzitutto Adamoli, in linea con la concezione partecipativa delle istituzioni cittadine proposta dal PCI e con la funzione educativa che il partito si auto-attribuiva, vuole agevolare la maturazione dei cittadini e formarne la coscienza civica, per cui tenta di rendere il Consiglio comunale fulcro della vita democratica della città. Spiega Adamoli stesso nel 1949:

"Noi abbiamo cercato di non considerarci solo degli amministratori, ma degli uomini che avevano, fra l'altro, il compito di contribuire alla formazione di un effettivo costume democratico". (91)

     E ancora:

" Grande scuola è un consiglio comunale. Scuola per la formazione della classe politica (...) Ma soprattutto scuola di democrazia (...) A noi preme creare l'interesse, l'amore alla discussione e alla critica onesta, perchè sappiamo che l'agnosticismo e l'assenteismo di fronte ai problemi della vita collettiva sono i fattori cari ai timorosi del progresso sociale. (92)

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(91) G. Adamoli, Scuola di democrazia in "Genova", n.2, 1949, pp. 1-3, op. cit. in : M.E. Tonizzi, Il ceto politico locale a Genova e provincia:1946-1951, cit., p. 64.

(92) Ibidem.