Pagina 43 di 156 |
Lo spazio dedicato allo sport faceva parte della nostra idea di giornale popolare. Anzi, democratico-popolare, che doveva toccare ogni ambito della vita. Di qui la grande attenzione per lo sport, la cronaca, i fatti sociali, e la letteratura, il cinema. Bisognava parlare di quella che era l'esperienza diffusa dalla gente. (47)
Il linguaggio e le modalità di presentazione della notizia hanno ovviamente alcune peculiarità: per esempio, l’abitudine a cercare il “nucleo sociale” dei fatti, a presentarli nel loro contesto politico. Così ad esempio si invia "l'intellettuale capace di leggere, interpretare e rendere il fatto sociale" (48) sui luoghi dei fatti di cronaca, nelle fabbriche occupate, (49) persino alle manifestazioni sportive. (50) Il quotidiano deve essere un sicuro punto di riferimento per la base del partito, per consentirle di interpretare la realtà sociale ed i suoi accadimenti; deve pertanto ricercare un linguaggio comprensibile, per evitare che la pagina risulti di "difficile" lettura: "Montagnana e Platone, a una riunione in cui molti redattori avevano fatto sfoggio di testi marxisti, avevano consigliato di leggere anche “libri gialli” (...) Luigi Longo aveva raccomandato la massima chiarezza nella scrittura, ricordando che Gramsci faceva leggere i fondi ai tipografi e ai fattorini dell'"Ordine nuovo", sostituendo poi le parole più difficili" (51)
|