Sulla terza pagina de “L’Unità”(129) si concretizza quindi la strategia culturale del partito nuovo di Togliatti: la sfida per una nuova cultura, che radicandosi sulla tradizione italiana, si rinnovi per istruire la cittadinanza ai valori di progresso, democrazia e solidarietà.
"La rieducazione politica e democratica della masse uscite dal fascismo si integrò con l'azione pedagogica in campo culturale, riguardante sia la cultura <>che quella di massa. Nella <> veniva infatti privilegiata, oltre alla letteratura, cui si diede impulso anche con l'istituzione di premi letterari, la critica cinematografica, ad opera soprattutto di Enrico Rossetti". (130)
“L’Unità” amplia progressivamente lo spazio dedicato alla cultura: (131) le scarne notizie sulla pagina di cronaca si trasformano in rubriche, (132) alcune effimere, altre efficaci come “L’Unità delle donne”, della scrittrice e giornalista Willy Dias, che ospiterà racconti di inedite autrici italiane; dal 1946 l'attenzione per l'universo culturale si regolarizza e la terza pagina ospita notizie di vario genere su arte, teatro, mercato editoriale, letteratura; inoltre resoconti, servizi, inchieste, rubriche di arte figurativa, narrativa, cinema e addirittura una rubrica medico-scientifica. (133)
* * *
(129)
Un approfondimento significativo sulla terza pagina de "L’Unità" è svolto da B.Bario, L'edizione genovese de
L’Unità
, cit., pp. 74-81.
(130)
S. Calissano, I quotidiani genovesi dalla Liberazione alla Repubblica, cit., p. 135.
(131)
Inizialmente “L’Unità” pubblica occasionali informazioni sulla pagina della cronaca; poi avvia la rubrica specifica
Conoscere la nostra vita”. Dopo l’aumento della foliazione a quattro pagine, nella primavera del 1946, le rubriche
culturali sono ospitate nella terza pagina delle edizioni della domenica e del giovedì. "La domenica delL’Unità" dal
24 marzo 1946 infatti ospita un racconto: Prima della sedia elettrica di J. Dos Passos il 24 marzo, sul caso di Sacco
e Vanzetti; brani dal libro partigiano di G.B. Lazagna, Il ponte rotto, il 27 marzo; la poesia di A. Gatto La chiusa
angoscia delle notti, il pianto delle mamme annerite sulla neve, il 25 aprile, anniversario delle Liberazione; il
12 maggio il racconto di G. Caproni Rovine invisibili, la poesia Spettacolo di Serbandini e una
recensione del racconto Mia nonna era genovese di G.B. Canepa, il partigiano "Marzo".Il 19 maggio Dietro la
vetrata, racconto dell'autrice antifascista G.Sarni; il 26 maggio il racconto Gli uomini all'angolo, di Kino
Marzullo. (Cfr. De Nicola F., I racconti partigiani di Venturi, in "Resine", 1997, 71, pp 13-21 e Id., La
letteratura nei giornali genovesi del dopoguerra, cit., p. 36).
(132)
La prima rubrica fissa è “Conoscere la nostra vita”, che ha durata limitata, dal 10 giugno al 30 settembre 1945; tra le
più efficaci "L'Arcobaleno", dedicata ai bambini, è curata da Alf Gaudenzi e viene inaugurata il 23 agosto 1945:
ospitava anche strisce satiriche sul personaggio di Ciccio Panciolla, caricatura della borghesia sfruttatrice; "L’Unità
delle donne", inizialmente di Willy Dias, è pubblicata dal 2 settembre del 1945, la la rubrica di risposte alle lettrici il
19 maggio 1946. (Cfr. De Nicola F., La letteratura nei giornali genovesi del dopoguerra, cit., pp. 36, 38).
(133)
Questa rubrica è citata nei due documenti illustrati nei paragrafi precedenti: L’Unità – Dal II al III congresso
provinciale della Federazione genovese del Partito Comunista Italiano, 1947, cit., p. 3; e Cenni sull'attività
dell’Unità in Liguria, in: documenti per il IV congresso della federazione genovese del PCI, supplemento al
num. 32 de “L’Unità” del 5 febbraio 1951, cit p. 16. Le viene dato risalto, sottolineando la collaborazione di illustri
medici e professori, noti sia in provincia che a livello nazionale.
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