Deborah Tolomeo
La 'Stampa Rossa' a Genova (1945-1953). Le Carte Adamoli


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     Col passare del tempo, compromessa la “pace” politica, anche le notizie sugli eventi culturali e le recensioni vengono inquinate da "un accentuato antiamericanismo ed uno schematismo alquanto manicheo” (155) e si accentua lo sforzo propagandistico in vista delle elezioni amministrative. La pagina culturale si concentrerà quindi sul concorso letterario, le cronache cinematografiche e teatrali e la rubrica femminile della Dias. (156)

3. IL “MANUALE DEL CORRISPONDENTE DELL’ UNITÀ”

     Come abbiamo potuto verificare nei capitoli precedenti, il PCI assegna importanza vitale all'opera di formazione dei propri dirigenti e degli intellettuali 'prestati alla politica' che popolano le redazioni delle pubblicazioni comuniste o che sono inseriti nell' organizzazione-partito nel secondo dopoguerra. Negli anni Cinquanta quest'opera di formazione si fa più incalzante, nel tentativo di rendere uniforme l'immagine proiettata dal partito e di mantenere l'unitarietà del messaggio politico, (1) eliminando ogni possibile voce dissonante e settaria; anche la politica editoriale del PCI si evolve in ottica difensiva: per contrastare l'aggressività governativa e conquistare settori più ampi della popolazione - e del mondo intellettuale - viene potenziato l'impegno profuso nell' organizzazione culturale, burocratizzandone le articolazioni.

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(155) B.Bario, L'edizione genovese de “L’Unità”, cit., p. 80.

(156) F. De Nicola, La letteratura nei giornali genovesi del dopoguerra, cit., p. 37.

(1) In relazione alle sfide esterne e interne della comunicazione partitica, quali lo sforzo per mantenere l’unitarietà del messaggio politico (il “parlare con una sola voce”), Cfr. G. Bulli, La comunicazione dei partiti politici in Morlino L., Tarchi M., in Partiti e caso italiano, Bologna, Il Mulino, 2006, 161-167 .