Giovanni Adamoli
L'allineamento monetario dell'ottobre 1936


Pagina 43 di 189       

%


     Quotarono molto alta la sterlina l'Argentina, il Canadà ed altri paesi.
     Sicchè quattro sole nazioni commercialmente importanti rimasero risolutamente all'oro: Stati Uniti, Francia, Italia e Germania e solo dalla prima l'Inghilterra importava molte materie prime per le sue industrie.
     Ora il crearsi di una specie di mercato chiuso, in cui la sterlina valeva ancora 20 scellini circa, evitò un rialzo del prezzi e inoltre servi a mantenere, assieme ad altri fattori, l'enorme importanza di Londra come mercato finanziario.
     Con l'aprirsi del 1932 si poteva considerare ormai trascorso felicemente il primo difficile periodo di assestamento, più grave in quanto aveva coinciso con l'epoca del Christmas Trade. Il dominio del mercato da parte del Tesoro e della Banca d'Inghilterra si poteva dire assicurato.
     Ancora però rimanevano da liquidare le passività inerenti al grande mutamento; cioè ripagare i crediti chiesti dalla Banca e dal Tesoro. Nei primi quattro mesi del 1932, il Governo e la Banca riuscirono a consolidare la situazione monetaria, a rimborsare le somme avute a prestito, ad arrestare la speculazione al rialzo della sterlina.
     In maggio, dopo la costituzione dell'Exchange Equalization Fund, si poté iniziare senza ostacoli la nuova politica monetaria e bancaria.
     La costituzione dell'Exchange Equalization Fund fu annunziata dal Cancelliere dello Scacchiere nel discorso del bilancio del 19 aprile 1932. Il fondo, discusso il 25 aprile, entrò nel Finance Act 1932 e cominciò a funzionare già nel maggio.