Giovanni Adamoli
L'allineamento monetario dell'ottobre 1936


Pagina 49 di 189       

%


     Possiamo concludere che il compito più urgente che sta innanzi ai paesi dell'ex-blocco oro è anzitutto quello di risanare la loro economia interna; e, per ambedue i gruppi tanto dell'ex-blocco oro che del blocco sterlina, è quello di rimuovere gli ostacoli che ostruiscono la via alla ripresa del commercio internazionale.

PARTE SECONDA: DOLLARO

Capitolo Primo

Cause della svalutazione del dollaro


1) Crisi finanziaria

     Uso esagerato del credito e il boom 1923-29: La situazione finanziaria economica e politica degli Stati Uniti, nel 1929, giustificava l'universale opinione che il dollaro poggiasse su una base granitica.
     Il Debito Pubblico Federale che nel 1919 aveva raggiunto la cifra di 26.597 milioni di dollari era stato ridotto di un buon terzo nello spazio di dieci anni e ammontava nel 1929 a 16.931 milioni. Coi proventi di bilancio dell'esercizio fiscale chiuso al 30 giugno 1929, il Debito Federale era stato ridotto di 673 milioni.
     Inoltre, contro tali 16.931 milioni di Debito Pubblico stavano in contropartita i crediti verso gli Alleati. Benché ridotti dai vari accordi di consolidamento cogli Stati debitori, essi ammontavano sempre alla rispettabile cifra di 11.542 milioni in capitale, più 10-621 milioni di interessi consolidati.
     La riserva aurea della Banca di emissione ammontava a 4.284 milioni di dollari sul totale allora esistente di 11.272 milioni di dollari di stock aureo mondiale, e cioè a circa il 40% di tutto l'oro monetato in quell'epoca esistente nel mondo. Per contro la circolazione monetaria era negli Stati Uniti di soli 4.865 milioni, compresi 859 milioni di circolazione metallica.