Giovanni Adamoli
L'allineamento monetario dell'ottobre 1936


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     Negli ultimi quindici mesi questo debito è aumentato di almeno 25 miliardi. Inoltre gli oneri annuali del debito vitalizio (pensioni militari e civili, invalidità, combattenti ecc.) ammontano a 13 miliardi di franchi. Due cifre che spiegano l'enorme disavanzo del bilancio statale francese.
     Dai vari dati statistici riportati risulta comprensibile se il franco verso la metà di aprile abbia subito un ulteriore sensibile ribasso. Nei mesi precedenti il prezzo medio delle sterlina era stato di 105, mentre nel mese di aprile saliva a 110. Il franco si avvicinava al limite massimo di deprezzamento consentito dalla legge (1 sterlina = 112 franchi). Questo ulteriore spostamento fu deciso dal Governo francese più per ragioni economiche che per cause tecniche e monetarie.
     Difatti non risultò che il fondo di stabilizzazione del cambi, che disponeva ancora di larghi mezzi, fosse intervenuto sui mercati finanziari e l'ultimo bollettino in detta epoca, della Banca di Emissione informava che la riserva aurea di 57,3 miliardi non aveva subito flessioni.
     Ragioni economiche quindi sconsigliarono il ritocco monetario. L'aumento del salari, lo leggi sociali, l'allineamento, il rialzo dello materie prime provocarono in Francia un eccessivo aumento dei prezzi. Il ritocco monetario quindi mirava a fare riguadagnare alla produzione francese qualche vantaggio senza oltrepassare i limiti concessi dalla legge.

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     Ad un anno dal giorno in cui il fronte popolare aveva preso il potere in Francia, (5 giugno 1936) l'Echo de Paris definiva l'avvenimento: un anniversario drammatico. Il Figaro scriveva: "Consultate gli àuguri politici economici e finanziari. Tutti, chiunque essi siano, replicheranno: on ne sait pas ou l'on va. Un modo di dire perché la previsione è sicura.