Quando la lira è stata allineata con il dollaro, il prezzo oro di molti prodotti era in Italia superiore a quello mondiale. L'allineamento ha ristabilito l'equilibrio, anzi, in molti settori ha dato margini di vantaggio che sono stati necessari per animare il mercato interno ed aumentare gli scambi internazionali.
Nella difesa del prezzi, non ci siamo trovati nelle condizioni vantaggiose toccate alla Gran Bretagna, cinque anni or sono, quando diminuì il contenuto aureo della sterlina.
Allora, ed il fenomeno continuò per altri due anni, l'Europa e l'America attraversavano un periodo di congiuntura discendente. Oggi, invece, continua il movimento al rialzo incominciato tra 1933 ed il 1934. Nell'ultimo trimestre del 1936 le materie prime, sulla base oro, sono aumentate sui mercati mondiali tra il 5 e l'8%.
Se teniamo conto di questa grave difficoltà (i prezzi delle materie prime che dobbiamo comperare all'estero sfuggono completamente al nostro controllo) dobbiamo constatare che i risultati raggiunti nell'opera difensiva dei prezzi sono stati notevoli.
Lo prova il fatto che dopo l'allineamento la capacità d'acquisto del popolo italiano non è diminuita anzi è migliorata e ciò risulta dal sensibile aumento nel consumo del sale ed anche di prodotti voluttuari come il tabacco.
Da un discorso tenuto dal Ministro delle Finanze, conte Thaon di Revel, all'assemblea delle Società per Azioni, 11 4 febbrajo, risulta che nel 1936 vi è stato un aumento di sette miliardi e mezzo di risparmi, malgrado le importanti emissioni di fondi pubblici. Di questi sette miliardi il Ministro calcola che circa cinque rappresentano capitale fresco, due capitali disboccati, riaffluiti negli Istituti di Credito. Un fenomeno quindi di ritorno di fiducia anche tra i risparmiatori più paurosi.
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