Giovanni Adamoli
L'allineamento monetario dell'ottobre 1936


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     Secondo IL Prof. Cabiati l' "allineamento" si potrebbe definire l'atto involontario di contrizione degli Stati, di fronte ai fallimenti incessanti subiti, dal 1918 si 1936, dalle loro "politiche" monetarie ed economiche. Si tenta di ritornare si passato.
     L"allineamento", rappresenta l'esperimento più recente per ricostituire quelle basi di equilibrio internazionale, che la caduta del "Gold Standard" ha spezzato.
     Una prima domanda che si affaccia è questa: è indispensabile, per raggiungere poi definitivamente tale fine, che il "gold standard" si costituisca subito in pieno?
     Ove a queste domande si dovesse rispondere senz'altro in forma affermativa, tanto varrebbe come dichiarare il problema insolubile, per ora almeno.
     Lo "Economist" del 19 settembre 1936 scrive: "Dalla Conferenza di Genova del 1922, a quella di Ginevra dal 1927, la strategia generale era di organizzare la ricostruzione finanziaria e monetaria sulla base dal tipo oro, come preludio alla restaurazione di un commercio internazionale. L'istituzione di un "gold standard" la nuova politica di "economizzare" l'oro, la prospettiva di una espansione del commercio internazionale, al sperava che avrebbero permesso di sostenere un livello di prezzi permanentemente superiore di almeno il 50 % al livello prebellico. Ma disgraziatamente si commisero degli errori. Vennero adottate delle parità auree sbagliate. Le tariffe doganali non vennero ridotte. E gli squilibri portati da questo aggiustamento sbagliato vennero temporaneamente coperti con movimenti instabili di capitali".