Noi abbiamo parlato di scambio triangolare. In realtà ogni paese segue una politica di scambi poligonali. I scambia con II,III,... e naturalmente quindi ognuno dei paesi permuta, direttamente o indirettamente, con gli altri X-L.
Dato che gli "allineamenti" devono, per funzionare, essere triangolari, ci è facile giungere alle conclusioni seguenti:
1° triangolare significa poligonale; 2° nessun gruppo oggi può essere così potente da imporre la politica monetario-creditizia al resto del mondo; 3° ad ogni alterazione negli scambi internazionali di un gruppo, corrisponde un insieme di reazioni negli altri gruppi, le quali, alterando le ragioni di scambio, quindi le quantità prodotte e consumate, quindi i prezzi, quindi i compensi, fanno variare i valori monetari, in più in alcuni paesi, in meno in altri, obbligando i governi ad intervenire con misure, che a loro volta mutano di nuovo l'equilibrio genera le. E i paesi a E.E.A. sono essi pure vittime di questa situazione; perché, se rappresentano una oasi di tranquillità, restano "invasi" dai capitali degli altri Stati; se sono coinvolti nella tormenta, devono rivedere le loro singole posizioni, quindi anche gli E.E.A., e sopratutto, i loro valori monetari restano soltanto sulla carta. perché lo Stato può fare di tutto con la sua moneta, tranne obbligare i possessori esteri di merci a scambiarla al valore che esso ha fissato, contro le merci proprie.
Il punto vitale è il seguente. Mutati d'un tratto, fra il settembre e l'ottobre 1936, i valori monetari di un numero cospicuo di Stati, con quali criteri la moneta del paese I si "allinea” con quella dei paesi II e III?
|