Besozzo, il suo castello, i suoi sotterranei
Besozzo Superiore si trova su uno sperone di roccia calcarea, con andamento nord–sud: questo sperone, al suo termine forma una sella dove sulla sommità più a nord, si trova la chiesa parrocchiale costruita nel 600; prima di essa, vi era un oratorio del 400, dove in tempi recenti è stato scoperto un affresco ancora in ottime condizioni.
Nel due-trecento sempre nelle adiacenze sorgevano due conventi: di uno si conservano ancora molto bene le cucine nelle cantine della casa parrocchiale, mentre, sempre nelle cantine, di una villa prospiciente la chiesa parrocchiale vi sono i resti dell’altro convento; questi edifici confinavano con una fitta selva (sino agli anni 60 del novecento dietro alla chiesa, iniziavano campi coltivati e fitti boschi).
Sull’estrema punta rivolta a sud, in periodo longobardo fu eretto un fortilizio, forse su un precedente avamposto romano, tant’è che in alcune parti delle sue mure vi sono inseriti avanzi di mattoni romani facenti parte di pavimenti e rimpiego di manufatti (recanti la dicitura: Besozzo nel III – IV secolo D.C.). Nella località chiamata “Brella” vi era un pago testimoniato da innumerevoli avanzi di embrici, e nelle cui adiacenze vi è una lapide che ricorda che in quel luogo esiste/va un cimitero del III D.C.; negli anni '60 in occasione della posa di tubature per l’acquedotto in località “Premunera” emersero tombe a cappuccio che per ignoranza degli addetti ai lavori di quel tempo furono distrutte, per non intralciare i lavori.
Sparse in alcune ville della zona e nel cortile del palazzo comunale, vi sono are votive con varie dediche, e sarcofaghi fatti di serizzo, anche in questo caso con delle scritte, alcuni in passato adibiti a lavatoi o vasche per far abbeverare gli animali. Da questi reperti si può dedurre che l’abitato fosse alquanto esteso e composto non solo da capanne, ma una parte da costruzioni in muratura; è difficile pensare che gli abitanti di un villaggio di capanne (località Brella) potessero permettersi per i propri defunti sarcofaghi di un certo pregio e dimensioni, inoltre il materiale usato non esiste in zona, poiché la roccia da Varese a Luino, è tutta d’origine calcarea, tant’è che la calce usata per la costruzione del Duomo di Milano è stata prodotta tutta in questa zona.
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