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Giosue Carducci
Biografia - Opere - Metrica
A. Franzoni
Società Tip. succ. Wilmant Lodi Milano, 1909, pagine 92

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 88 —
   — Nel solitario verno de 1' anima spunta la dolce imagine, e tócche frangonsi tosto le nuvole de la tristezza e sfumano.
   (Sole d'inverno).
   VI. — Saffico — composto di quattro versi, tre saffici minori, riprodotti con tre endecasillabi, e .un adonio, reso con un quinario:
   Es. — Ancor dal monte che di foschi ondeggia frassini al vento mormoranti e lunge per l'aure odora fresco di silvestri salvie e di timi: ecc.
   (Alle fonti del Clitumno).
   VII. — Giambico — reso dal Carducci con un endecasillabo sdrucciolo accentato solitamente nelle sillabe pari, e ordinato in strofe di cinque versi:
   Es. — Chinatevi al lavoro, o validi omeri :
   schiudetevi a gli amori, o cuori giovani, impennatevi a i sogni, ali de 1' anime ; irrompete a la guerra, o desìi torbidi : ciò che fu torna e tornerà ne i secoli.
   (Canto di Marzo).
   Oppure il detto verso può alternarsi con un set-tenario sdrucciolo in strofe di quattro versi, riproducendo il suono dell'epodo giambico :
   Es. — O desiata verde solitudine
   lungi al rumor de gli uomini,
   qui con noi due divini amici vengono
   vino ed amore, o Lidia.
   {Ruit flora).
   Vili. — Pitiambico. — Consta di due versi: un esametro eroico e un giambico quaternario, reso quest'ultimo con un settenario sdrucciolo:
   Es. — Ecco: la verde Sirmio nel lucido lago sorride, flore de le penisole.