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Parte Seconda — Alta Italia
di Milano, Durante le guerre del secolo XVIII, il suo castello fu smantellato dai Franco-Sardi. Durante la occupazione; austriaca del maggio 1859 ebbe a subire gravi danni per la rapacità dei soldati e la brutalità degli ufficiali di Urban.
Coli, elett. Voghera. — Dioc. Tortona — P3 locale, T, e Str. ferr. a Voghera.
Cervesina (2182 ab.).—Anche questo Comune faceva parte del soppresso mandamento di Casei Gerola e fu, per effetto della legge 30 marzo 1890, aggregato al mandamento giudiziario di Voghera. Si trova il territorio di Cervesina sulla sponda destra del Po, non lungi dal punto in cui la Staffora vi ha la sua foce. — Cervesina, capoluogo del Comune (72 m.), è una borgata di 1400 abitanti circa, in gran parte rimodernata, ma di carattere totalmente rurale. Notevole è la chiesa parrocchiale, per buona architettura. Completano il nucleo comunale, come frazioni, varii cascinali sparsi per la circostante campagna e lungo la sponda del Po.
Frazione principale del Comune di Cervesina è San Gaudenzio, borghetto discretamente fabbricato, già dato da papa Adriano IV, nel 1137, al vescovo di Tortona e che fu poi lungamente signoria dei Beccaria, ai quali per certo si deve la costruzione del massiccio castello passato poi in proprietà dei Radice di Milano. Nel 1370 una delle torri che rafforzavano le fortificazioni di San Gaudenzio, oggetto di varii assalti, apparteneva a Jacopo Ferrari, nobile vogherese.
Il territorio di Cervesina, ottimamente coltivato, produce cereali, viti, gelsi. Lungo la sponda del Po sono pur belle boscaglie, ricche di legname e di cacciagione. Non vi sono in luogo industrie speciali, se non attinenti alla produzione agraria. Però, nel tratto che il Po tocca il territorio, si fa, da tempo immemorabile, pesca di grossi storioni delle due specie, offrendo modo di esistenza a parecchie famiglio di pescatori. Gli storioni (della specie imperiale) qui estratti raggiungono molte volte il peso di 200 chilogrammi.
Cenno storico. — Cervesina e San Gaudenzio appartenevano anticamente al vescovo di Tortona, cui li confermò nel 1157 papa Adriano IV, e più tardi appartennero ai Beccaria. La chiesa di Cervesina, come pure quella di San Gaudenzio, erano parrocchiali fino dai primi anni del secolo XIII. Con diploma del duca Francesco II Sforza Visconti, del 17 ottobre 1530, Cervesina, San Gaudenzio e la Itampina vennero dati in feudo ai conti Francesco, Matteo e Giuseppe Taverna di Milano.
Lanette del 30 maggio 1859, gli Austriaci, che dopo il fatto di Montebello, avevano già sgombrato l'Oltrepò Pavese, credendo per erronee informazioni che i Francesi avessero abbandonata Voghera, tentarono, scendendo da Pieve Àlbignola, di ripassare nuovamente il Po, gettando ponti di barche davanti a Cervesina. Ma la resistenza degli abitanti di Cervesina, che suonarono campana a martello, e l'apparizione di alcuni bersaglieri, bastò per far loro abbandonare l'impresa, temendo di restare sopraffatti da un numero maggiore di nemici e riversati nel fiume.
Coli, elett. Voghera — Dioc. Tortona — P locale, T. e Str. ferr. a Voghera.
Corana (1455 ab.). — Altro dei Comuni riveranei di destra del Po, che faceva parte del soppresso mandamento di Casei Gerola e per effetto della legge 30 marzo 1890 aggregato al mandamento di Voghera. — Corana, capoluogo del Comune, è un paesetto di un migliaio circa (l'abitanti, di tipo essenzialmente rurale, sebbene con edifizi moderni e qualche villa di buon aspetto nei dintorni.
11 territorio, assai fertile, produce cereali d'ogni specie, viti, legumi, frutta. Dalle boscaglie prossime al Po si trae molto legname.
Cenno storico. — Corana fu primamente possesso del monastero di San Salvatore di Pavia, a cui fu confermato nel 999 da Adelaide, avola dell'imperatore Ottone III e poi riconfermato da Carlo V imperatore, da Filippo II re di Spagna e dai (lucili dì Milano.
Coli, elett. Voghera — Dioc. Tortona — P2, T. e Str. ferr. a Voghera.