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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Penilo
   •iur.
   Cenni sforici, — Nel secolo XII, re Guglielmo donò il castello di Brittoli a Berardo di Vicoli. I)i poi il fendo passò ad altre famiglie. Al presente i Madonna di Ofelia s'intitolano baroni di Brittoli e di Carpinete.
   Coli, eie», e Dioc. Penne — P2 a flivitaquana, T. a (Intignano, Str. ferr. a Chieti.
   Carpineto della Nora (1203 ab.), — All'altezza di 575 metri sul mare e a 8 chilometri da Catignano, in territorio fertile ma tenuto a pascolo in gran parte con bestiame. I.a Nora, da cui piglia nome, ha origine da cimine sorgenti che nnnisconsi in vicinanza di Carpineto e di Brittoli ed ingrossati, presso Vicoli, in modo che il loro volume divien grosso e rapido tra il colle Freddo e il Pian Varano, ma vieppiù a lianco di Villa Badessa, ove accoglie il fiumicolio Cordano, e poco appresso, parecchi rivi della contrada Cepagatti e del piano della Ripa; ingrossata 111 tal modo, la Nora scaricasi nel Pescara presso Valleinare dopo un corso di circa 27 chilometri. Poco lungi il Cigno scaturisce dalle falde di Forca di Penne e, strada facendo per 22 chilometri a un dipresso, riceve molti rivoli col torrente Riccio, vicino a Roseiano, ove mette foce anch'esso nel Pescara.
   L'insigne cenobio di San Bartolomeo di Carpineto fu fondato nel 962 da Bernardo, figlinolo di Limitino, conte di Penne, sopra un'isola tra il suddetto fiume Nora e il rio Vito (ìnter fiummi Naure et vimini de Vito). Si vuole che i Padri Cistercensi coniassero monete coi metalli preziosi scavati nel monte soprastante al convento e dei quali si è ora persa la traccia.
   Cenni sforici. - II Oliverio pone qui Peltuinum (Aììsedonia) antica e ragguardevole città dei Vestini: ma essa sorgeva invece, secondo il Giovenazzi, il Romanelli e l'Orelli, a I'rata d'Ansidonia, nella provincia e circondano di Aquila ove l'abbiamo già descritta.
   Coli, elett, e Dioc. Penne — P2 e T. a Civilella Casanova, Str. ferr. a Chieti.
   Civitaquana (2221 ab.). — All'altezza di 553 metri sul mare e a 5 chilometri a sud-ovest da Catignano, sopra un'amena collina che sorge di fronte al monte Cannatina nell'Apeniiino aquilano, in aria saluberrima con ampio e bello orizzonte e in territorio ferace di granaglie e di olio. Varie opere pie.
   Cenni storici. — E mentovata sin dal tempo dei Normanni e fu posseduta primamente da Bonifacio de' Galiberto; l'ebbero quindi in feudo Francesco $« Letto, Pietro Martino, e per ultimo, i Leognani-Fieramosca. Si ritiene che da una donna dei Leognani nascesse Ettore Fierainosca. Donato Antonio Vernamonte morì nel 1887 gloriosamente a Dogali.
   Coli, elett e Dioc. Penne — P2 locale, T. a Catignano, Str. ferr. a Chieti.
   Civitella Casanova (5219 ab.). — All'altezza di 400 metri sul mare e a 0 chilometri da Catignano in salubre pianura ed in ubertoso territorio irrigato dal torrente Schiavone che affluisce nella Nora. Il suolo è ricco di ulivi, quercie, gelsi, pascoli e molto attiva è la pastorizia. Gli abitanti sono industriosi, specie nell'allevamento dei bachi da seta.
   Su nuda roccia calcarea, a nord-ovest di Civitella, sorge la frazione di Celioni, a 714 metri sul mare ffig. 71). Si vuole che verso il V o VI secolo dell'era volgare, cioè dopo la distruzione di Bertone, i «li ruderi si vedono a nord, incominciasse a formarsi Celiare, da cui venne Cìlera e poi Celiera. Ad oriente di Celiera sorgeva nn tempo la famosa badia dì Santa Marta Casanova (fig, 70 e 72) fondata verso il secolo NI dai conti di Loreto. Questi dotarono così bene il monastero da farlo divenire il pili ricco, stimato e temuto degli Abruzzi, accoglieva più di cinquecento frati, la maggior parte dediti agli studi e alle arti. Visse sette secoli. Nell'aprile del 1807 i Civitellesi, con a capo il sindaco di allora, invasero il convento e portarono via ciò che v'era rimasto :