L'ombra che vince

articolo tratto da: Il Tempo di Roma del 2 giugno 1959



Il Teatro Stabile Regionale di Teramo ha esordito in questa attesa stagione artistica con un dramma, in 3 atti, di Umberto Adamoli, "L'ombra che vince". L'opera, ambientata nel XVIII secolo, è stata encomiata nel Concorso Nazionale Gastaldi e quindi pubblicata dallo stesso editore nel 1954.

Presenti le maggiori Autorità cittadine, il col. Adamoli, nella veste di Presidente della filodrammatica, ha aperto la serata con brevi parole di convenevoli, si è fra l'altro rivolto alla comprensione dei presenti affinché non giudicassero troppo severamente gli artisti, dei quali parecchi debuttanti. Ma non è occorsa la comprensione degli astanti, che le giovani vedette di Gabriele Di Sante hanno dato una chiara prova di possedere nel complesso buone capacità artistiche.

E, dei quattro migliori protagonisti, ben tre sono proprio debuttanti. Si tratta di Anna Farinelli, Adriana Pilotti e Alberto Mercuri; chiude il quartetto il già noto e simpatico Gab Tadisone, pseudonimo di Gabriele Di Sante, nella duplice parte di regista e attore. Quattro elementi che rappresentano per Teramo delle vere conquiste in fatto di arte teatrale. Fra gli altri si sono maggiormente distinti Aldo Martelli, Angelo Bologna, Anna Pia Di Giovanni e Lamberto Salvoni.

Abbiamo rivolto agli esordienti la domanda di prammatica: "Quali sono state le vostre reazioni al primo contatto con il pubblico?" Anna Farinelli ci ha risposto in maniera categorica e sconcertante: "Non ho avuto nessuna paura". Adriana Pilotti invece ammette di averne avuta, e tanta! La Di Giovanni così ha risposto: "Poco prima di uscire tremavo tutta. Ma una volta in scena ho pensato solo a recitare".

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