1° Aprile.
Sono capoposto della guardia al «blockhouse». N. 2 dei posti avanzati di prima linea, oltre il valloncello della valanga. Il «blockhouse» N. 3 č stato travolto e sommerso da una valanga. Per fortuna, era stato abbandonato in tempo e non ci sono state vittime. Ho con me i bersaglieri Reali Oreste di Milano, Ascenzo Memore di Finalmarina, Marano Arturo di Codroipo, Ruggeri Pietro di Fabriano, Mastromonaco Giuseppe del Molise, Schacchetti Ezio nato a Costantinopoli da genitori mantovani e Tonini, piacentino.
I quattro «blockhouse» o ridotte, costituiscono la nostra prima linea. La consegna č di difenderli sino all'arrivo dei rinforzi della seconda linea e se i rinforzi non arrivano, difenderli egualmente sino all'ultima cartuccia. Sono ridotte costruite con grossi tronchi d'albero, resistenti a granate di piccolo calibro. Per giaciglio, un tavolaccio ricoperto e reso un po' soffice da uno strato di fronde d'abete che emanano l'odore grato e resinoso delle conifere. Nel pomeriggio, intermittente e innocuo bombardamento a shrapnels. Passa un Taube altissimo, oltre il tiro possibile dei nostri fucili. Fila veloce in direzione della Valle del Degano.
2 Aprile.
Sole. Appena giorno, muoviamo in ricognizione verso le posizioni austriache.
Siamo in cinque. La neve poco resistente ci impedisce di camminare con velocitą. Siamo giunti in prossimitą del Passo di Giramondo, dominato alla sinistra per chi sale lungo il Rio Volaja dal Picco di Giramondo che appare come un «Termine» gigantesco posto dalla natura per segnare i confini d'Italia. Verso le 10 il solito Taube č venuto sulle nostre posizioni.
|